L’
‘ANGELO STERMINATORE’ DI ADÈS TRIONFA A SALISBURGO
Giuseppe
Pennisi
Dalla
nascita, nel 1920, il festival di Salisburgo è stato concepito non solo per
rilanciare Mozart ( gran parte dei cui lavori erano usciti dai repertori
durante l’Ottocento) e presentare la ‘nuova musica’ contemporanea , ma
soprattutto con un alto contenuto ‘spirituale’.
Nel 1920, l’inaugurazione fu marcata da Jedermann
(Ognuno di Noi), una parabola sacra di Hugo von Hofmannsthal che ancora
oggi viene replicata una decina di sere, ogni estate, nella piazza del Duomo. Da qualche anno,
l’inaugurazione (tradizionalmente il 28 luglio), viene preceduta da
una ‘ouverture spirituale’ di concerti di musica sacra.
Quest’anno,
la sera del 28 luglio, la manifestazione è stata aperta dall’attesissima prima
mondiale di The Exterminating Angel (L’Angelo Sterminatore) terza opera
di Thomas Adès (classe 1971), uno dei più apprezzati compositori contemporanei.
Adès ha anche concertato l’Orchestra Sinfonica della Radio di Vienna, in buca.
La regia è di Tom Cairns, autore anche del libretto; scene, costumi
, luci, video e coreografia sono firmati rispettivamente da Hildegard Bechter,
Jon Clark, Tal Jarden e Amir Hosseinpout. Il lavoro è coprodotto con il
Covent Garden di Londra, il Metropolitan di New York e il Teatro Reale di
Copenhagen (tre ‘templi della lirica’ dove si vedrà la prossima stagione). Dopo
i venti minuti di vere e proprie ovazioni al termine dello spettacolo, sono in
corso trattative anche con altri teatri. Al pari delle due opere precedenti di
Adès (Powder her Face tratta da un fatto di cronaca e The Tempest da
Shakespeare) è probabile che nei prossimi anni si vedrà nei maggiori
teatri europei, americani ed asiatici.
E’ anche
esso un lavoro ‘spirituale’.L’opera , in tre atti ma presentata con un
solo intervallo (a metà del secondo atto), è tratta dal film eponimo di Luis
Buňuel del 1962. Inizialmente Buňuel avrebbe voluto intitolarlo Los
náufragos de la Calle Providencia (‘ I Naufraghi del Viale della
Provvidenza) per poi tornare al titolo, apocalittico, del romanzo di Luis
Alcoriza su cui è basato. Dopo una serata al Teatro dell’Opera , un gruppo di
persone appartenenti all’alta borghesia si riuniscono a cena. Quando uno dei
commensali (una pianista) si mette al piano per suonare, e tutti si accorgono
che si sta avvicinando l’alba, non riescono più ad uscire dalla villa. Restano
reclusi , come bloccati da incantesimo(nonostante polizia, esercito ed anche
religiosi tentino di tutto per dar loro una via d’uscita). Dopo qualche giorno
di prigionia, alcuni di loro mostrano il peggio di loro stessi. Riescono
ad uscire. Ma sarà una liberazione di breve durata. Restano ‘naufraghi’ .
Una parabola, mista di realismo, surrealismo e religiosità , secondo
Buňuel, della ‘condizione borghese’intrappolata in se stessa ed incapace
di comprendere il mondo.
L’opera
di Vadès e Cairns, la cui lavorazione è iniziata nel 2009, è per certi aspetti,
ancora più esplicita, e più dura, del film del 1962, non solo per i ricchi
costumi dei padroni di casa e degli ospiti (in stridente contrasto con i poveri
abiti dei contadini e dei pastori delle campagne confinanti ) ma soprattutto
per la scrittura musicale.
E’ una
struttura tonale, fortemente polifonica (in scena ci sono 15 personaggi) , e
con arie, duetti e concertati, ma anche con molto declamato. Richiede una
grande orchestra con strumenti non convenzionali; ad esempio,
l’introduzione è costituita da suoni di campane e per la prima volta in Adès
trapela la musica elettronica (‘les ondes martelot’, un suono delicato e
profondo di un ‘angelo sterminatore al tempo stesso seducente e
distruttore). Lenta e quasi ossessiva nella prima parte, l’opera assume un
ritmo incalzante nei due intermezzi e nella seconda parte per concludersi con
un finale liberatorio (pur se sappiamo che sarà di breve durata).
The
Exterminating Angel richiede 15 grandi voci. Alcuni degli interpreti (quali Anne Sofie von Otter,
Charles Workman , John Tomlinson e Thomas Allen) calcano da trent’anni le scene
anche italiani. Tra gli altri, tutti molto bravi anche come attori, spicca
Audrey Luna, nel ruolo di Leticia , la cui aria dolcissima e trasparente della
seconda parte porta alla liberazione (temporanea) dei ‘naufraghi’.
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