UN
MITO ROMANTICO
Giuseppe Pennisi
Un tratto
unificante (e poco noto) delle tre principali religioni monoteiste è che ‘si
era ammessi al tempio’ (e si diventava maggiorenni) al compimento dell’ottavo
anno di età. Allora, si viveva meno.
Per MiTo ,
festival musicale (che abbraccia tutti generi) l’ottava edizione è quella della
maturità, dopo una fase iniziale di sperimentazione ed una di graduale
affinamento. Dal giovedì 4 a domenica 21 settembre,
per 18 giorni, Milano e Torino tornano a essere un unico grande palcoscenico.
Pochi numeri indicano lo sforzo organizzativo della manifestazione; circa 2200
musicisti: grandi orchestre, complessi da camera e solisti provenienti da 27
paesi; 182 appuntamenti, di cui 156 concerti, in 94 spazi canonici e inconsueti:
sale da concerto, chiese, piazze, cortili, musei, palazzi, carceri,
stabilimenti industriali ed altri spazi. Come è ormai tradizione, MiTo
ripercorre la storia della musica attraversando i differenti generi: dall’antica alla classica e alla contemporanea, dal jazz
alle espressioni più innovative della musica elettronica. Inoltre, l’ottava
edizione di MiTo vuole essere un’anticipazione (ed una prova generale) della
nona quando la manifestazione si proporrà, per alcune settimane, come colonna
sonora ideale di Expo 2015. Come è consuetudine, la politica dei prezzi sarà
tale da consentire l’accesso a tutti ed ad incoraggiare i giovani a seguire la
musica che anche quando viene accompagnata dall’aggettivo qualificativo
‘classica’ è sempre ‘contemporanea’ a ragione delle differenti sensibilità di
esecutori, strumento e pubblico attraverso i secoli. Dei 182 appuntamenti, 59
sono programmati a ingresso gratuito e 123 a prezzi popolari.
In
passato, è stata a volte criticata la mancanza di coesione di MiTo , che i
primi anni diventava frammentarietà. Quest’anno i filoni principali sono tre:
a) il centenario dell’inizio della Grande Guerra , unitamente ad un focus su Leós
Janáček (che , come ricordato in saggistica recente, è uno dei compositori che
meglio interpretò i cambiamenti apportati dalla prima guerra mondiale in
Europa); b) una rassegna monografica dedicata a Brahms ; c) una lettura della
musica contemporanea dedicata a Beat Furrer e Fabio Vacchi. Ad una lettura
attenta c’è un nesso tra i tre filoni: con Brahms il sinfonismo, la cameristica
ed anche il liederismo del Romanticismo
tedesco raggiungono il proprio apice, mentre la Grande Guerra e la scrittura
frammentata (e continuamente riorganizzata di Janáček) segnano la conclusione
anche delle esperienze tardo romantiche, Beat Furrer e Fabio Vacchi (per quanto
molto differenti in stili ed approccio) proseguono l’esperienza della musica
europea senza cadere nello sperimentalismo puro ma mantenendo, come nella musica
del romanticismo e nelle esperienze mittle-europeo della prima metà del
Novecento (anni marcati dalla Grande Guerra) un forte contatto con la società
civile sia per gli argomenti trattati sia con un lessico non solo per
specialisti. I tre temi (che si intrecciano nei programmi dettagliati di MiTo)
annunciano una coesione intellettuale e musicale molto forte. E’ un lato
positivo non perché si auspichi che MiTo diventi un festival a tema (come, ad
esempio, la Sagra Musicale Umbra), ipotesi impossibile data la vastità
dell’operazione ed il giusto obiettivo di coinvolgere tutti i generi della
musica, ma perché la coesione agevola le scelte degli ascoltatori in tre settimane che saranno molto intense.
L’inaugurazione
del festival (il 4 settembre al Regio di Torino ed il 5 alla Scala) dà già
dall’inizio un senso a questa coesione: la Budapest Festival Orchestra diretta da Iván Fischer a Torino tre Danze Ungheresi di Johannes Brahms, l’Incompiuta di Schubert, Lieder di Mahler e alcuni valzer di
Strauss, ed a Milano la Terza e la Quarta Sinfonia di Brahms in un concerto
dedicato a Claudio Abbado. Due programmi che hanno come matrice comune
l’esaltazione del romanticismo tedesco come premessa per una storia della
musica europea che attraverso il ‘Novecento storico’ arriva a Furrer e Vacchi .
Nell’esaminare
i filoni principali di MiTo soffermarsi su quello dedicato alla Grande Guerra e
a Leós Janáček per due ragioni. Da lato altri festival (ad esempio, Ravenna e
Salisburgo) dedicano i loro programmi al centenario dell’inizio della prima
guerra mondiale. Da un altro, Brahms è eseguito molto frequentemente sia a
Torino sia a Milano (anche se non con i complessi attesi al MiTo: oltre alla
Budapest Festival Orchestra, , l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo
diretta da Yuri Temirkanov e l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Radio
Polacca di Katowice). Da un altro ancora, i ‘ritratti’ di Furrer e Vacchi
sembrano diretti più ad un pubblico già fidelizzato che ad acquisire nuovi
ascoltatori.
Il
percorso sulla Grande Guerra e Janáček, invece, contiene aspetti originali da
interessare anche i non specialisti della musica di questo periodo. Ad esempio,
i i concerti dell’Orchestra e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, dei
pianisti Bruno Canino e Antonio Ballista con la cantante Lorna Windsor, della
Fanfara della Brigata Alpina Taurinense e del Coro della S.A.T, vengono
accompagnati da una rassegna cinematografica , curata dal Museo Nazionale del
Cinema, con otto film dedicati al tema. In parallelo i 160 anni dalla nascita
di Janáček non includono nessuna delle opere liriche più note e di lavori
sinfonici come Taras Bulba e la Messa Glagolotica – ormai entrati nei
repertori delle maggiori orchestre italiane, ma pagine cameristiche come i
quartetti per archi e soprattutto il Diario
di uno scomparso che esprime non solo una passione amorosa in età avanzata
ma soprattutto il disorientamento di molti mittle europei a cui la Grande
Guerra aveva cambiato i confini territoriali e, quel che più conta, i riferimenti
e le radici culturali.
160° Janáček. nacque
160 anni fa nella regione della Moravia. Il Festival richiama l’attenzione su
questo musicista con un concerto dell’Orchestra Filarmonica Ceca e con
l’esecuzione di pagine cameristiche: il in cui si narra la fatalità di una
passione amorosa con accenti indimenticabili. I due quartetti per archi e le
pagine per pianoforte solo con i loro intimi struggimenti.
Il
Festival inaugura con la Budapest
Festival Orchestra diretta da Iván
Fischer: giovedì 4 settembre al Teatro Regio di Torino e venerdì 5 al
Teatro alla Scala di Milano. Quest’anno i due programmi permettono di esplorare
panorami musicali differenti: a Torino tre Danze Ungheresi di Johannes Brahms, l’Incompiuta di Schubert, Lieder di Mahler e alcuni valzer di
Strauss, a Milano la Terza e la Quarta Sinfonia di Brahms in un concerto
dedicato a Claudio Abbado.
Martha
Argerich e Krystian Zimerman
In entrambe le città il
privilegio di ascoltare Martha Argerich nel concerto di Čajkovskij e Krystian Zimerman con l’Imperatore di
Beethoven. Martha Argerich sarà accompagnata dall’orchestra giovanile Neojiba
dello stato di Bahia: una delle orchestre che compongono El Sistema di
orchestre giovanili brasiliane, per la prima volta in Italia. Krystian Zimerman
suona invece con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Radio Polacca di
Katowice diretta da Alexander Liebreich.
I sentieri sonori di MITO
Quattro
sentieri sonori che accompagnano il pubblico in un viaggio nella musica d’arte.
Aimez-vous Brahms? MITO
dedica una rassegna a questo compositore, che sarà protagonista assoluto a
Milano ma anche a Torino; le sue quattro sinfonie saranno eseguite da tre
grandi orchestre: la già citata Budapest Festival Orchestra, l’Orchestra
Filarmonica di San Pietroburgo diretta da Yuri Temirkanov e l’Orchestra
Sinfonica Nazionale della Radio Polacca di Katowice. Si riconferma la
collaborazione con l’Accademia Pianistica Internazionale di Imola, che proporrà
l’integrale della produzione pianistica con 16 recital di giovani talenti
vincitori di importanti concorsi pianistici internazionali. E ancora: Lieder, Danze Ungheresi, Trii,il Concerto
per violino e orchestra…
Focus Furrer/Vacchi. Il focus sulla
musica contemporanea è dedicato ai compositori Fabio Vacchi e Beat Furrer e ne disegna i ritratti attraverso tre concerti:
due sinfonici con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e con l’Orchestra
Filarmonica ’900 Teatro Regio Torino, uno cameristico con l’mdi ensemble di
Milano. A dirigere l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e l’mdi esemble
sarà lo stesso Beat Furrer. Questi appuntamenti offriranno l’occasione di ascoltare
alcune pagine tra le più significative dell’opera di due protagonisti della
musica del nostro tempo, accomunati da una significativa carriera
internazionale, con percorsi paralleli ma culture e formazioni diverse.
La Grande Guerra. 1914 – 2014.
Un anniversario ricordato attraverso i concerti dell’Orchestra e Coro Sinfonico
di Milano Giuseppe Verdi, dei pianisti Bruno Canino e Antonio Ballista con la
cantante Lorna Windsor, della Fanfara della Brigata Alpina Taurinense e del
Coro della S.A.T. Torino dedica inoltre alla Grande Guerra una rassegna
cinematografica, curata dal Museo Nazionale del Cinema, con otto film dedicati.
160° Janáček. Leós
Janáček nacque 160 anni fa nella regione della Moravia. Il Festival richiama
l’attenzione su questo musicista con un concerto dell’Orchestra Filarmonica
Ceca e con l’esecuzione di pagine cameristiche: il Diario di uno scomparso in cui si narra la fatalità di una
passione amorosa con accenti indimenticabili. I due quartetti per archi e le
pagine per pianoforte solo con i loro intimi struggimenti.
La musica sacra, antica e barocca e le
Messe celebrate
In
cartellone un tributo a Jean-Philippe Rameau, a 250 anni dalla sua scomparsa,
con l’esecuzione delle Suites dalle sue opere in un concerto diretto da Jordi Savall che farà rivivere
l’Orchestra di Luigi XV; da non perdere l’esecuzione in forma di concerto di Dido and Aeneas di Henry Purcell, uno
dei massimi capolavori della storia dell’opera affidato all’Accademia degli
Astrusi e alle voci di Anna Caterina Antonacci, Yatzabel Arias Fernandez e
Laura Polverelli.
A
Milano in programma due Messe eseguite all’interno della celebrazione
liturgica, appuntamenti ormai diventati tradizione nel palinsesto di MITO e
molto seguiti dal pubblico. Nelle Basiliche di Sant’Ambrogio e di San Marco
musiche di Tomás
Luis de Victoria e Wolfgang Amadeus Mozart. A Torino, nell’ambito delle
celebrazioni per i 300 anni della Consolata “Patrona” della città, il Santuario
della Consolata ospiterà un concerto con il ciclo Marienleben di Paul Hindemith.
Brain and Music
a Milano. Se il neurone
suona il jazz
La quarta
edizione di Brain and Music, giornata di dialogo tra musica e neuroscienze,
sarà dedicata al rapporto tra improvvisazione musicale ed elaborazione
cerebrale. Grazie alla collaborazione con istituti internazionali, scienziati
di fama mondiale dialogheranno per indagare sui rapporti tra l’improvvisazione come tecnica musicale e le
funzioni cerebrali. Voce artistica del convegno sarà Paolo Fresu, che a seguire
si esibirà in concerto con Gianluca Petrella regalando al pubblico un percorso
di sperimentazione e improvvisazione su diversi generi musicali. Il successo
internazionale del progetto ha permesso a MITO di stringere una collaborazione
con il Montreaux Jazz Festival, che nel mese di luglio ospiterà
un’anticipazione della nostra Brain & Music.
Jazz, rock, pop,
elettronica
MITO
non è solo musica classica, ma festival di tutte le musiche: molti saranno gli
appuntamenti anche di musica jazz, rock, pop ed elettronica.
Per
gli amanti del jazz
Avishai Cohen, uno dei più grandi bassisti del mondo e Jason Marsalis col suo
Vibes Quartet.
Il Marocco, con
la performance dei Master Musicians of Jajouka uniti ai Material di Bill
Laswell, sorprenderà il pubblico con le sonorità trance e ipnotiche delle
popolazioni marocchine unite a fascinazioni rock.
Quest’anno MITO
sarà il palcoscenico di anteprime nazionali come lo “Spaces Tour” a Milano di Nils Frahm, giovane compositore di musica
elettronica, e il concerto di presentazione del nuovo album dei Blonde Redhead.
Per la prima volta a Milano si esibirà Perfume Genius, controverso cantautore
di Seattle, già accostato a icone come Cat Power, Bon Iver e Thom Yorke.
Scalderanno le
serate del Festival anche i due prodigi della contaminazione musicale: i
2CELLOS. Luka Sulic e Stjepan Hauser, violoncellisti classici, eseguiranno a
loro modo alcuni pezzi di maggior successo di band che hanno fatto la storia
del rock ma anche musiche di Gioachino Rossini e Giovanni Sollima.
La
contaminazione tra generi musicali differenti sarà protagonista a Torino anche
nel concerto di Omri Mor, uno dei pianisti più apprezzati dell’ultima
generazione israeliana.
MITO è anche
partecipazione e condivisione: da questa visione nasce il progetto REKA – Voci dal mondo, realizzato in
collaborazione con Warsaw Autumn – International Festival of Contemporary
Music. Yuval Avital invita il pubblico a partecipare alla creazione di un
affresco di centinaia di voci: una partitura grafica e istintiva suggerirà
immagini sonore adatte a essere lette anche da chi non ha alcuna preparazione
musicale
A Torino protagonista
l’Irlanda con Masters of Traditions, gruppo che riunisce alcuni dei più grandi
strumentisti irlandesi, un insieme unico e irripetibile che renderà giustizia
alla migliore tradizione musicale dell’isola verde.
Nel viaggio
musicale di MITO si torna poi in Italia con una serata di teatro che diventa
canzone: protagonista Roberto Vecchioni, che incontra il pubblico attraverso
ricordi, considerazioni, citazioni.
L’ultima giornata
A Torino la
celebre cantante israeliana Noa interpreta in chiave sinfonica le canzoni del
suo repertorio con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Uno straordinario
concerto in occasione della 66° edizione del Prix Italia e nell’ambito della
Giornata Internazionale della Pace.
A Milano doppia
chiusura: il concerto dell’Orchestra della Radio Polacca di Katowice con
Krystian Zimerman e un dance closing party animato da un dj set di tre ore e
mezzo con musica dagli anni ’60 ai 2000. Paola Maugeri presenta una serata
speciale nella quale si alternano alla consolle Saturnino, Cristiano Godano
(Marlene Kuntz), Andy, Francesco Sarcina e Oskar (Statuto) per far ballare il
pubblico con le loro personali playlist e rivivere le atmosfere e le
suggestioni di 5 decadi di rock, nella futuristica sede del Mercedes Benz
Center, a un passo dal sito Expo 2015.
Educational, spettacoli per bambini,
incontri, musica e arte, concerti a impatto zero
I filoni di MITO
si moltiplicano nei diversi progetti che coinvolgono un pubblico di tutte le
età, dai più piccoli agli adulti, attraverso percorsi di educazione musicale e
approfondimento trasversale: gli incontri con gli i grandi maestri, i
laboratori per bambini e i progetti per le scuole, i concerti nei carceri e
quelli a impatto zero, alimentati da energia pulita, sono i temi che ogni anno
si consolidano e sviluppano.
MITOFringe
e MITO per la città
Le rassegne off a Milano e
Torino tornano con MITOFringe e MITO per la città ampliando l’offerta del
festival.
A Milano MITOFringe: dal 4 al 21 giugno in programma 31 concerti a
ingresso gratuito in 23 luoghi differenti, che faranno suonare le storiche vie
del centro, le Chiese, i parchi e i Navigli di Milano, per raggiungere le
periferie e tutti i paesi vicino al sito di Expo 2015. Un cerchio di musica abbraccerà
idealmente l’area dell’Esposizione Universale, grazie agli spettacoli
organizzati nei comuni di Baranzate, Bollate, Novate Milanese e Pero.
A Torino MITO per la città si svolgerà in contemporanea con il Festival:
18 concerti in chiese, teatri e club,
che toccheranno tutti i quartieri con un’offerta di prevalente matrice classica
e in stretta connessione con il cartellone principale. Proseguendo inoltre la
positiva esperienza degli ultimi anni, la musica continuerà a raggiungere
ospedali, centri di accoglienza, case di riposo e istituti penitenziari,
arrivando così a un pubblico che altrimenti non potrebbe goderne. Un’attività
che mira, come la tradizione di Settembre Musica ha insegnato, a una vera
partecipazione popolare, attraverso un riconoscimento dovuto alle cosiddette
“periferie” e attraverso un percorso che sempre più certifica la storica
vocazione sociale della città.
MITO
SettembreMusica è un progetto delle Città di Torino e Milano, realizzato
dall’Associazione per il Festival Internazionale della Musica di Milano e dalla
Fondazione per la Cultura Torino. Un ringraziamento va ai Partner: in primo
luogo a Intesa Sanpaolo, il Partner che fin dalla prima edizione sostiene
fermamente il Festival, a Compagnia di San Paolo e alle Camere di Commercio di
Milano e Torino, agli Sponsor: Pirelli, Risanamento, Enel, Bolton Group,
Fondazione Fiera Milano e Mercedes-Benz, ai Media Partner: Corriere della Sera,
La Stampa, Rai Radio, Rai Radio 3, Publitalia ’80, Radiotelevisione Svizzera,
agli Sponsor Tecnici: ASPESI, ATM, FAI Fondo Ambiente Italiano, Fazioli
Pianoforti, IGP Decaux, Gobino, The Westin Palace.
Ufficio Stampa:
MITO SettembreMusica - Milano
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02.88454175/329.4231338
MITO SettembreMusica - Torino
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