Il Barbiere low cost entusiasma Pesaro
di Giuseppe
Pennisi
Il Rossini
Opera Festival compie 35 anni. Dal 10 al 22 agosto trasforma Pesaro in una
Bayreuth sull'Adriatico. In questa edizione, con Aureliano in Palmira, ha
completato la presentazione dell'opera omnia del compositore. Il vero successo
artistico e di pubblico è Il Barbiere di Siviglia in un'edizione low cost
dell'Accademia delle Belle Arti di Urbino in cui, grazie a una miriade di idee
che coinvolgono il pubblico si ride a crepapelle . Un cast esemplare (Juan Francisco Gatell, Paolo Bordogna, Chiara Amarù,
Florian Sempey, Alex Exposito) e l'orchestra del Comunale di Bologna guidata
con perizia da Giacomo Sacripanti tengono lo spettacolo ai più alti livelli
musicali. Aureliano in Palmira, affidata alla regia di Mario Martone e alla
bacchetta di Will Crutchfield, sfoggia grandi voci (Michael Spyres, Jessica
Pratt e Lena Belkina) in un drammone di quattro ore da cui lo stesso Rossini ha
attinto a man bassa per altri lavori. Di interesse prettamente filologico,
arduo prevedere che a 200 anni dalla prima esecuzione abbia una nuova stagione.
L'opera inaugurale, Armida, è puro edonismo vocale: un soprano in grado di
svettare, ma anche di raggiungere registri molto gravi, alle prese con quattro
tenori. La giovane Carmen Romeu si è disimpegnata bene ma ha un volume sottile
e non scende a registri da contralto. Ottimi i quattro tenori (Antonino
Siragusa, Randall Bills, Dmitri Korchak, Vassilli Kavayas). Bravo Carlo Lepore
nel ruolo del cattivo. Hanno lasciato perplessi la regia di Luca Ronconi,
contestata da parte del pubblico. (riproduzione riservata)
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