Il caso
Più peggiora la crescita più l’Italia diventa primo contributore Ue
Più peggiora la crescita più l’Italia diventa primo contributore Ue
Le arcigne autorità europee spesso guardano con sussiego l’Italia. Eppure, cosa nota, siamo i principali contributori dell’Unione Europea se si prende come metro l’incidenza del nostro saldo netto sul Pil. Un saggio predisposto da Giuseppe Roma del Censis dimostra che, all’ultima conta, l’incidenza del contributo netto dell’Italia era pari all’1,06% del Pil rispetto all’1,03% di Francia e Spagna, allo 0,97% della Germania e allo 0,85% del Regno Unito. Meno noto è il fatto che, se non cambiano regole e prassi, in futuro tale incidenza relativa è destinata ad aumentare semplicemente perché; secondo le previsioni dei 20 maggiori istituti di ricerca econometrica mondiale del gruppo del consensus (tutti privati), l’andamento del nostro Pil pare destinato ad essere peggiore di quello degli altri maggiori partner. Tanto che, qualora il Pil continuasse a peggiorare in termini relativi, l’incidenza del saldo negativo dell’Italia con la Ue potrebbe arrivare all’1,2%, mentre quello del Paese più grande ed a più alto reddito, la Germania, si assesterebbe sullo 0,9%. In termini assoluti, negli anni della crisi 2007-2013, a consuntivo l’Italia ha versato all’Europa 106 miliardi e ricevuto accrediti per 65, con un saldo netto di miliardi..
Giuseppe Pennisi
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