La Polemica
L’ECONOMIA DEL ‘TAX CREDIT’
Non tutti gli
addetti ai lavori, specialmente nel mondo della musica, sembrano avere
metabolizzato che il tax credit varato
per incoraggiare la partecipazione dei privati (specialmente di grandi imprese)
al finanziamento della cultura si posa su un’ipotesi di base: che ci siano
utili cospicui da tassare e, quindi, da sgravare. Sempre che il tax credit si applicherà allo spettacolo
dal vivo (sussistono ancora dubbi in proposito).
Lo sanno bene i festival dell’Italia centrale
(ROF di Pesaro, Macerata Opera, Spontini-Pergolesi di Jesi). Sono stati
accompagnati per lustri da sponsorizzazioni di banche ed imprese (come la Banca
Marche, la Indesit, Scavolini) che in quattro anni di recessione, hanno dovuto
prima fare marcia indietro e successivamente ritirarsi del tutto. La crisi
dell’Orchestra Sinfonica Roma non è frutto del ‘destino cinico e baro ’ ma, da
un lato, dell’esigenza della Fondazione Roma di riorientare verso la
beneficienza risorse comunque in diminuzione (a ragioni macro-economiche si
aggiungono quelle specifiche al comparto bancario) ma anche del fatto che in
dieci anni l’Orchestra non ha trovato
altri partner, italiani o stranieri.
Se l’economia va bene, se gli utili di impresa
crescono, spesso non c’è neanche esigenza di tax credit o di altri incentivi perché le aziende sono liete, per
ragioni di prestigio di associare i loro marchi ad iniziative di prestigio e di alto livello
culturale.
Me lo
confermava, a colazione, il primo agosto a Salisburgo l’Amministratore Delegato
della Audi (che controlla, in Italia, la Ducati), Dr. Rupert Stadler.
L’occasione era la firma di un nuovo accordo quadriennale di partenariato
finanziario con il Festival austriaco, dopo ben vent’anni di collaborazione.
Oltre ad un lauto finanziamento, l’accordo prevede l’ammodernamento
dell’acustica per gli spettacoli all’aperto in Piazza Duomo. L’Audi non chiede
di entrare in Consiglio d’Amministrazione o di mettere bocca nei programmi del
Festival, ma di essere citata come partner e di invitare suoi ospiti ad alcune
serate. E’ un’azienda tedesca e non riceve alcun incentivo per attività in
Austria. Tuttavia, oltre alla gratificazione di essere associata ad un Festival
di grande importanza, una volta l’anno i complessi di Salisburgo tengono un
concerto là dove sono concentrate la fabbriche Audi- ‘occasione molto
apprezzata da tutto il nostro personale’, precisa Stadler.
Che suggerire?
In primo luogo, di seguire con attenzione il barometro dell’economia prima di
farsi troppe illusioni . In secondo luogo, per iniziative a costo contenuto,
esplorare il crowd funding (il
supporto da tanti piccoli operatori e da individui). Come fa, con successo, la piccola (ma seguita a livello
internazionale) ‘OperaBarga’.
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