venerdì 15 agosto 2014

Salisburgo, Il Cavaliere va in guerra in Milano Finanza 9 agosto



Salisburgo, Il Cavaliere va in guerra
di Giuseppe Pennisi  




Per i 150 anni dalla nascita di Richard Strauss, uno dei fondatori del Festival di Salisburgo, accanto a un ricco programma di sinfonica e cameristica, viene proposto un nuovo allestimento di Der Rosenkavalier, che approderà alla Scala nel 2016. È molto differente dalle versioni del 2003 (regia di Pizzi) e del 2011 (Wernicke) nonché in quella considerata di riferimento (Schenk) di cui hanno l'esclusiva Vienna e Monaco. http://static.milanofinanza.it/artimg/2014/156/1913017/small/o1-img714501.jpgIn linea con il resto del Festival, dedicato alla commemorazione della Grande Guerra, la regia di Harry Kupfer situa la vicenda nel 1911, così che il passaggio del tempo e la fine di un'epoca diventano il cuore dell'opera. Dominano il bianco e nero, i mobili e i vestiti d'epoca: la carrozza bianca della Marschallin è sostituita da una lunghissima limousine. Nel fondale sono proiettate immagini di allora, anche esse in bianco e nero: dettagli di palazzi e strade di Vienna, del Prater, del Belvedere. La concertazione di Franz Welser-Möst acquista un colore differente da quello che ha a Vienna. I violoncelli hanno maggior rilievo del solito, la celesta appare in brevi sublimi «a solo» e il cembalo e l'armonio intervengono per ricordare al pubblico l'emozione per un mondo che non c'è più. Un requiem dolce per un impero defunto. Tra le voci spiccano Sophie Koch, una specialista del ruolo di Octavian e Krassimira Stoyanova al debutto nella parte di Marschallin. La prima coniuga perfettamente l'ardore sensuale con la maturazione, diventando da ragazzo a e marito nell'arco di una giornata, mentre La Stayanova è al tempo stesso bellissima e possente. Di grande livello il Barone Ochs di Günther Groissböck. (riproduzione riservata)

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