Donne in guerra a
Salisburgo
di Giuseppe Pennisi
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La Guerra Mondiale è uno dei temi del festival di
Salisburgo 2014, che ha commissionato due lavori, un'opera e un dramma
multimediale sul tema «donne e conflitti». Riguardano ambedue vicende realmente
accadute, la prima è quella della pittrice Charlotte Salomon, titolo dell'opera
di Marc-André Dalbavie, che morì a Auschwitz a 26 anni, mentre il secondo è
tratto dalle vicende di Mary Borden, l'ereditiera di Chicago che gestì il
miglior ospedale da campo nella Grande Guerra (The forbidden zone di Duncan
Macmillan). I due lavori sono profondamente differenti: nel primo
donne di tre generazioni (nonna, madre, figlia) vengono distrutte dalla guerra;
nel secondo, invece, le donne acquisiscono autorevolezza, anche se alla fine
soccombono nella lotta contro lo sviluppo delle armi chimiche voluto dagli
uomini. Charlotte Salomon richiede un organico mozartiano e 12 solisti (alcuni
in più ruoli), un coro e un vasto boccascena perché l'azione si svolge in più
luoghi contemporaneamente. È un esempio di musica spettrale francese che
coniuga dodecafonia con armonia, melodia e ritmo. The forbidden zone si basa
invece su di un impianto multimediale in cui la musica di Paul Clark è puro
elemento di supporto. (riproduzione riservata)
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