Così i piccoli teatri fronteggiano la crisi
28 - 08 - 2014Giuseppe Pennisi
Celebre la frase di Piero Bargellini
(allora Sindaco di Firenze), con il fango sino alle ginocchia, agli Uffizi
durante l’alluvione del novembre 1966: Non è tempo di piagnistei. In
pochi minuti, la situazione si rivolto passando dalla disperazione all’ansia di
ricostruire.
“COMPETERE”
Qualcosa di simile devono essersi detti
l’amministratore delegato della Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi William
Graziosi (il più convinto assertore della tesi) e i suoi omologhi del
Circuito dei Teatri Lombardi (Brescia, Como, Cremona e Pavia), nonché dei
teatri di Bolzano, Parma, Reggio Emilia e Fermo e l’Opéra di Rouen della
Normandia quando hanno deciso di mettere a punto un cartellone in gran misura
comune al fine di effettuare sinergie e portare spettacoli di grande livello (a
volte da fare impallidire quelli delle più blasonate e meglio finanziate
fondazioni liriche) ai loro pubblici, dedicando serate speciale per le nuove
generazioni. Di comune intesa, hanno utilizzato il verbo ‘competere’ nel senso
etimologico: in latino cum petere vuole dire ‘cercare
insieme’.
LA STAGIONE DEL TEATRO PERGOLESI
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La stagione debutta il 4 ottobre nel bel
teatro ‘Pergolesi’ di Jesi con il “Don Giovanni” di Mozart con la
regia di Graham Vick (uno dei registi più richiesti e che difficilmente
ciascuno dei teatri coinvolti avrebbe potuto singolarmente ingaggiare). Lo
spettacolo avrà complessivamente circa trenta repliche in modo da ammortizzare
i costi e scritturare i cantanti (quasi tutti giovani) per diverse serate (e
ridurre così il costo della singola prestazione, dando poi modo di affinare
l’interpretazione). E’ possibile che altri teatri si aggiungano all’elenco.
IL DON GIOVANNI DI MOZART
Graham Vick, che vanta il record di
sei premi Abbiati vinti per l’originalità e l’intensità degli allestimenti
curati in Italia, ci ha riassunto così la sua lettura dell’opera:
“Don Giovanni è una figura assolutamente
negativa. Rompe ogni tabù, distrugge i mattoni su cui è costruita la società,
che per questo giustamente non può accettarlo. Merita di andare all’inferno. La
grande sfida è rendere questo personaggio per quello che è veramente. Oggi non
abbiamo più rispetto per la famiglia, per le cose sacre… Siamo tutti un po’ Don
Giovanni, e forse lo vediamo come un eroe o come un ribelle. Colpa
dell’Ottocento e del romanticismo che ne hanno travisato lo spirito. La mia
lettura sarà riferita alla nostra società, anche per riavvicinare l’opera al
Settecento”, spiega Graham Vick a proposito della nuova produzione, tra gli eventi più
attesi dalla critica nazionale ed estera, che si avvarrà della direzione del
venezuelano Josè Luis Gomez Rios, delle scene e costumi di Stuart
Nunn, del disegno luci di Giuseppe Di Iorio e delle coreografie di Ron
Howell. Suona l’Orchestra I Pomeriggi Musicali di
Milano, il Coro del Circuito Lirico Lombardo è diretto da Dario
Grandini. Quindi una vera stretta collaborazione istituzionale, non un
prestito o nolo di scene e costumi. L’apparato scenico è stato
interamente costruite a Jesi presso il Laboratorio della Fondazione Pergolesi
Spontini, impiegando le maestranze tecniche della Fondazione, con esperti in
scenografia, decorazione, illuminotecnica, costruzioni in legno e ferro. Sono
state appositamente concepite per essere facilmente adattate a palcoscenici
differenti di teatri di medie dimensioni.
IL CAST
Nel cast, sono affermati interpreti tra
cui il baritono albanese Gezim Mysketa (Don Giovanni) ed il marchigiano
Andrea Concetti (Leporello), ed i giovani vincitori del 65° Concorso AsLiCo
per Giovani Cantanti Lirici d’Europa, quali Giovanni Sebastiano Sala (Don
Ottavio), Mariano Buccino (Commendatore), Federica Lombardi
(Donna Elvira), Valentina Mastrangelo (Donna Anna), Riccardo Fassi
(Masetto); Alessia Nadin è Zerlina. Nel secondo cast, in scena il 5
ottobre, voci di spessore con il giovane baritono greco Dionisos Sourbis
(Don Giovanni), Mariateresa Leva (Donna Elvira), Matteo Mezzaro
(Don Ottavio), Cristian Saitta (Commendatore), Ekaterina Gaidanskaja
(Donna Anna), Leonardo Galeazzi (Leporello), Davide Giangregorio (Masetto),
e la vincitrice del Concorso AsLiCo 2014 Alessandra Contaldo (Zerlina).
LES CONTES DI HOFFMANN
La collaborazione tra i dieci teatri
continua con “Les Contes d’Hoffmann” di Offenbach con la
direzione di Christian Capocaccia e la regia di Frédéric Roels in
un nuovo allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con
Teatri del Circuito Lirico Lombardo e Opéra de Rouen Haute-Normandie. Per
numerose città della rete è la prima volta che il capolavoro di Offenbach viene
messo in scena.
LA TOSCA DI PUCCINI
Collaborazione anche per la
tradizionale “Tosca” di Puccini diretta da Antonio Pirolli,
con la regia, scene e costumi di Massimo Gasparon, che ha messo in scena
l’opera recentemente a Macerata. ed un cast di grandi interpreti tra cui Dimitra
Theodossiou nel ruolo del titolo e Leonardo Caimi che debutta
Cavaradossi e Alberto Mastromarino quale Scarpia in una coproduzione con
il Teatro dell’Aquila di Fermo.
IL SOSTEGNO
In tutte le città del gruppo imprese
private e banche collaborano con la lirica, marchio di grande prestigio.
A Jesi, oltre al sostegno del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dei Soci Fondatori (Regione
Marche, Comune di Jesi, Comune di Maiolati Spontini), dei Partecipanti Aderenti
(Comuni di Monsano, Montecarotto, San Marcello), del Partecipante Sostenitore
(Camera di Commercio di Ancona), dei Fondatori Sostenitori (Art Venture: Gruppo
Pieralisi, Leo Burnett, Moncaro, New Holland-Gruppo Fiat, Starcom Italia), ed
il patrocinio del Consiglio Regionale delle Marche. Sponsor principale è Banca
Marche.
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