venerdì 19 giugno 2009

UNA FURA DI CATTIVO GUSTO PER IL MACABRE DI LIGETI in Milano Finanza 20 giugno

E’ a Roma sino al 23 giugno lo spettacolo teatrale annunciato come il “più scandaloso” dell’anno: “Le Gran Macabre”, di Györgi Ligéti. Quando l’allestimento debuttò a Bruxelles in gennaio, il “New York Times” parlò di “debauchery” (perversione) in scena. Lo spettacolo andrà a Londra e Barcellona (che lo coproducono) e successivamente in Australia e negli Usa. Il lavoro di Ligéti (la cui prima vvenne nel 1978 a Stoccolma) è un apologo: all’annuncio della fine del mondo, l’umanità si dà ad orge estreme, ma le stessa Morte (a cui è affidato il compito di sterminare uomini, donne e bambini) preferisce darsi a sesso sfrenato piuttosto che fare il proprio lavoro. E la fine del mondo viene rimandata. L’allestimento de la Fura dels Baus si basa su una scena unica dove un’enorme immagine di donna accovacciata (lunga 15 metri ed alta 7) si deteriora, perde pezzi, ospita ed espelle (dai suoi orifizi) i personaggi (una quindicina di solisti, alcuni in più ruoli). Più che trasgressivo (lo spettacolo è suggerito “per un pubblico adulto”) è di gusto discutibile.
Stride con la raffinata partitura di Ligéti, elegantemente concertata da Zoltán Peskó alla guida di un’orchestra in pieno splendore : l’enorme organico scava nella scrittura per fare avvertire le citazioni da Mozart, Donizetti, Stravinskij nonché dall’operetta più nota di Hoffembach (il gran “can can”). Mentre la partitura tratta con ironia l’apologo, la Fura dels Baus lo prende con eccessiva serietà anche per voler sorprendere, ad ogni occasione, gli spettatori. Ottimo il cast vocale (Merritt. White, Asawa, Stein, Vavrille, Isherwood – in breve i grandi nomi internazionali del teatro in musica).

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