martedì 30 giugno 2009

Ravenna Festival, bilancio lusinghiero per il 2009 Il Velino 30 giugno

CLT -
Ravenna Festival, bilancio lusinghiero per il 2009
Roma, 30 giu (Velino) - Sbarca il 3 luglio all’elegante Teatro “Dante Alighieri” di Ravenna l’ultima scoperta di Riccardo Muti: la quarta versione del “Demofoonte” di Niccolò Jommelli composta nel 1770 su libretto di Pietro Metastasio. E’, per alcuni aspetti, un ritorno poiché le prove dell’opera sono state condotte nell’elegante Teatro “Rossini” di Lugo di Romagna. Ha poi preso il volo al Festival di Pentecoste di Salisburgo e ha avuto a metà giugno una serie di repliche all’Opéra di Parigi. Dopo le rappresentazioni al Ravenna Festival (sino al 7 luglio) ci sarà, probabilmente, una tournee autunnale e invernale nell’Italia centrale. “Demofoonte” è un’“opera seria”: sgarbi fatti agli Dei, mostri inviati per punire i colpevoli (veri o presunti), amori tormentati e intrighi sino al lieto fine di prammatica. Jommelli, uno dei maestri della “scuola napoletana”, ebbe una grande influenza sui musicisti più giovani di lui, in particolare su Mozart. Di particolare interesse, nella partitura, i recitativi “accompagnati” che accentuano l’azione e anticipano le “tragedie liriche” d’inizio Ottocento. A Salisburgo, l’opera ha avuto un’accoglienza calorosa, nonostante le circa quattro ore di spettacolo. Muti ha diretto con una bacchetta agile e spigliata. La regia di Cesare Lievi e le scene di Margherita Palli sono efficaci nello spostare l’azione da una mitica Grecia alla fine del Settecento. Il successo è soprattutto merito dei giovani della Orchestra Cherubini (selezionati con molta cura) e dei sette solisti , anche loro tra le nuove generazioni del teatro in musica. Alle prese con arie molto ardue – l’“opera seria” della scuola napoletana era l’esaltazione del virtuosismo vocale – tutti reggono bene la prova. Spiccano, in particolare, Dimitri Korchak e Maria Grazia Schiavo.

“Demofoonte” ci porta a riflettere sul Ravenna Festival, manifestazione in cui pochi credevano quando è nata grazie alla determinazione di Cristina Mazzavillani Muti e che ora ha circa venti anni. Ha superato tutte le attese e in pratica ha fatto sparire dalla mappa dei festival pluridisciplinari italiani (in cui si declinano musica, prosa, danza e altre arti dal vivo) quel Festival dei “Due Mondi” di Spoleto che ne era stato il precursore. L’edizione 2009, cominciata il 14 giugno e che andrà avanti sino al 18 luglio, è giunta praticamente a metà percorso. Offre di tutto e di più: dall’opera lirica, in coproduzione con Salisburgo e Parigi, al balletto, alla concertistica sia sinfonica sia cameristica, a novità assolute di avanguardia, fino a un gemellaggio importante con la città di Sarajevo. Nonostante la crisi internazionale e le previsioni iniziali di circa 60 mila spettatori (nel 1999 furono 10 mila), se ne stimano adesso quasi 75 mila. Due terzi del budget (6 milioni di euro) provengono da sponsor e biglietteria; 500 carnet gratuiti vengono dati a giovani con meno di 25 anni per incoraggiare la cultura musicale; in crescita l’affluenza di stranieri (circa l’8 per cento del pubblico).

Tra i concerti fino adesso eseguiti, da menzionare in particolare quelli diretti da Pierre Boulez e Christoph von Dohnanyi, nonché una vera rarità: la “Missa Defunctorum” di Paisiello, concertata da Muti, che verrà replicata in vari auditorium italiani. Molto vasto il menu per le prossime settimane: per chi ama la danza appuntamenti da non perdere sono la Soirée Maja Plisetskaja (4 luglio) con i migliori danzatori russi del momento, Le Baccanti di Micha von Hoecke (10 luglio) e il Sutra con i monaci buddisti del Tempio Shaolin (17 luglio); per chi preferisce il teatro, “Rumi” un lavoro concepito, disegnato e diretto da Robert Wilson (15-17 luglio); per la grande sinfonica il punto forte è il concerto di Muti alla guida dei complessi del Maggio Musicale Fiorentino (Brahms e Beethoven) che il 12 luglio verrà eseguito al Palazzo De André e il 13 al Centro Zetra di Sarajevo. Tutti i dettagli e il calendario completo della manifestazione si possono consultare alla pagina www.ravennafestival.org.

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