domenica 2 dicembre 2007

IL DOTTOR SOTTILE SNOBBA DEBITI LOCALI ED IMMIGRATI

Il prossimo Governo (forse già in gennaio) non avrà il Dottor Sottile tra i suoi Ministri. Da un lato, l’esito di Giuliano Amato nelle primarie del PD non è stato affatto brillante; l’interessato lo ha sportivamente commentato con un “largo ai giovani”, nonché ribadito il desiderio di occuparsi dei nipoti. Da un altro, negli ambienti della sinistra-che-sa, pur se gli viene dato un voto abbastanza buono in impegno (ce la ha messa tutta, ad esempio, per introdurre lo “jus loci” nel nostro ordinamento al fine che figli di immigrati siano italiani se nati nel nostro suolo), gli viene affibbiato un zero in condotta per i risultati ottenuti , e per le implicazioni che esse hanno per la coalizione.
In primo luogo, il Dottor Sottile non è riuscito a prevedere i flussi di immigranti neo-comunitari (leggasi: rumeni) nonostante – insistono economisti un pò più giovani di lui –esistano dagli Anni 70 modelli di che avrebbe permesso una stima abbastanza accurata del flusso. Sempre su questo tema, il “buonismo del Professore” avrebbe fermato le mani a chi nel Governo avrebbero voluto l’applicazione della “moratoria” contemplata dagli accordi dell’Ue con Romania e Bulgaria. In base a tale “moratoria” , di cui si avvalgono, tra gli altri, Austria, Danimarca, Gran Bretagna e Spagna, nei primi due anni successivi all'adesione alla Ue gli ingressi per lavoro subordinato sono regolati dai decreti annuali sui flussi (analoghi a quelli contemplati nella legge Bossi-Fini). La coalizione, ma – aggiungiamo noi - soprattutto, l’Italia, si sarebbero risparmiate tanti guai.
In secondo luogo – aspetto meno noto ma non per questo meno rilevante - , grazie alla sua esperienza in materia finanziaria, tramite la Direzione centrale della finanza locale, avrebbe dovuto pilotare meglio l’indebitamento degli enti locali (materia che adesso rischia di essere “scippata” dal Viminale e consegnata al Ministero dell’Economia o delle Finanze od a qualche authority) a ragione delle preoccupazioni a fronte della crescente esposizione degli enti locali alla finanza strutturata (un terzo del loro indebitamento). Lancia allarmi la Consob. Si ascoltano mormorii nei corridoi di Via Venti Settembre. Ed anche a Via dei Prefetti, sede dell’Anci . Da Piazza del Viminale , invece, un assordante silenzio.
Infine, troppi prefetti non gradiscono affatto il trasferimento delle risorse della loro Scuola specializzata di alta formazione ad un’Agenzia che affiderebbe i corsi di formazione in appalto anche a privati. Nessun Governo riesce ad operare senza la stretta collaborazione dei prefetti.
Se lo zero in condotta al Ministro dell’Interno è meritato, non dovrebbe essere esteso all’intera coalizione?

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