sabato 22 dicembre 2007

GLI IMPOSSIBILI SOGNI VOLANTI DI BIANCHI

Alessandro Bianchi non è affatto soddisfatto di essere stato, in gran misura, accantonato nelle procedure di ricapitalizzazione (e privatizzazione) dell’Alitalia. Il Presidente del Consiglio, Romano Prodi, le ha avocate a se stesso. Ed ha anche inviato un proprio proconsole (Maurizio Prato) a mettere a punto gli elementi per la scelta finale nonché a dichiarare, in interviste, quali sono le sue preferenze riguardo ai due contendenti effettivi. A differenza di Prodi (e di Prado) è un esperto del settore: ingegnere, trasportista, ordinario di urbanistica e rettore, ben due volte, dell’Università del Mediterraneo, non si contenta dell’eco mediatico che ha avuto la sua proposta di autostrade del mare. Ha qualche carta da far pesare al momento delle decisioni sul futuro della compagnia. Una di queste è un lavoro recente, intitolato “Il mito dell’efficienza delle compagnie aeree”, di George Mickhail della Facoltà di Economia e Gestione Aziendale della Università d’Orlèans. E’ in corso di pubblicazione ma scaricabile da http://ssrn.com/abstract=1016103 ; né Prodi né Prato ne sono a conoscenza. L’analisi è spietata anche in quanto basata su una ricostruzione, secondo canoni uniformi, delle contabilità aziendali delle principali compagnie aeree tra il 1995 ed il 2005. Mickhail è un colbertiano di tendenze socialiste: la sua ricetta non è non minore ma maggiore intervento pubblico per fare sì che le compagnie aree abbiano una più elevata efficienza sociale; portando alle estreme conseguenze il suo ragionamento, Alitalia non dovrebbe essere privatizzata, ma lo Stato dovrebbe acquistare ciò che è adesso nelle mani di azionisti privati ed assicurare il buon andamento con misure amministrative. Bianchi sorride perché un’analisi analoga è stata appena prodotta dell’Istituto federale di studi sul lavoro- IZA Discussion Paper No. 2930. Ne è autore Barry T. Hirsch. La ricerca pone l’accento sugli effetti della forte sindacalizzazione delle compagnie aree- rimasta tale quando in altri settori l’iscrizione ai sindacati faceva marcia indietro. Vogliamo metterci contro i sindacati- azionisti di riferimento e pilastro di supporto del Governo?
A risultati simili giunge uno studio del Massachussetts Institute of Technology che analizza, sotto il profilo economico, la regolazione del settore negli Usa dal 1938 al 1978 e gli effetti di 28 anni di deregolazione. Ormai i nodi chiave sono la sostenibilità di utili altamente volatili, la congestione del traffico, la mancanza di investimenti in aeroporti e il potere dominante di un numero limitato di aviolinee. Quindi, buona regolazione. Meglio di mediocre privatizzazione.

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