Il Consiglio dei Ministri avrebbe potuto rovesciare la posizione del CdA Alitalia? Quali sarebbero state le implicazioni? Occorre fare due premesse: a) Il Tempo è stato il primo quotidiano italiano a smascherare cosa si nascondeva sotto la finta “asta” lanciata il 29 dicembre 2006 e rivelatisi inconcludente già all’inizio dell’estate; b) il mercato mondiale (ed ancor più quello europeo) del trasporto aereo è ben lungi da essere un mercato perfetto (a riguardo si suggerisce di leggere il recente NBER Working Paper No. W13452 ed il lavoro di Georges Mickhail della Facoltà di Economia e Diritto dell’Università d’Orléans). Inoltre, non abbiamo altre informazioni che quelle apparse sulla stampa: stringate per quanto riguarda il piano industriale AirFrance-Klm e preoccupanti per quanto attiene l’altro contendente (forte indebitamento, problemi di liquidità pure nel versare la cauzione per la gare, limitata esperienza nelle rotte intercontinentali). Infine, sarebbe farisaico dire che un quotidiano dell’Italia centrale non ha un debole per Fiumicino.
In un contesto di mercato imperfetto, gli strumenti analitici per affrontare il problema sono la teoria dei giochi ed il “law & economics” (la disciplina che coniuga diritto ed economia). Con questi attrezzi, appare chiaro che è stato dato “scacco matto” alla cordata AirOne & Co. Alitalia – lo abbiamo scritto su Il Tempo del 24 dicembre – è una società quotata il cui futuro (ivi compreso il negoziato con AirFrance-Klm) è responsabilità dell’amministratore delegato in base alle direttive del CdA (in cui il maggiore azionista, il Ministero dell’Economia e delle Finanze è ampiamente rappresentato) non del Consiglio dei Ministri. Il CdA può cambiare posizione in caso di una rottura della trattativa con AirFrance-Klm autorizzata il 28 dicembre da TPS. Tale cambiamento, che potrebbe dar luogo ad una nuova mano del gioco, deve essere motivato in modo dettagliato, ove non si voglia entrare in un contenzioso, con AirFrance-Klm. Ove il Governo intenda ordinare ad Alitalia di aprire la trattativa con altri (e l’attuale CdA non ritenga di essere al centro di una vertenza, potenzialmente salata per ciascuno dei suoi componenti), si dovrebbe convocare l’assemblea della compagnia, sfiduciare l’attuale CdA ed eleggerne un altro- una procedura che potrebbe durare almeno un mese ed innescare un contenzioso ancora maggiore con AirFrance-Klm (agli eventuali danni finanziari e materiali si aggiungerebbero quelli di immagine e di reputazione). Data la situazione di Alitalia (costretta a vendere le slots a Heathrow per sopravvivere sino al termine della trattativa con AirFrance-Klm), la sola richiesta di risarcimento potrebbe innescare quella procedura fallimentare che, secondo Carlo Scarpa dell’Università di Brescia (uno dei maggiori esperti del settore), sarebbe dovuta iniziare due anni fa. In breve, les jeux sont faits; rien ne va plus. Nel Casinò del trasporto aereo.
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