Santa Cecilia, si chiude con un Mozart
giocoso
ROMA
La stagione 2015-2016 dell’Accademia Nazionale
di Santa Cecilia di Roma si chiude con Così fan tutte, o La scola degli amanti di Mozart in
scena sino a lunedì nell’auditorium del Parco della Musica. Un lavoro che è
stato concepito in forma di concerto per il piccolo Burgtheater di Vienna,
prevede brevi interventi di un coro di pochi artisti e una fortissima
teatralità ben messa in risalto dalle regie di Patrice Chéreau a
Aix-en-Provence (portata in tutta Europa e negli Usa) e di Alvis Hermanis alla
Komische Oper di Berlino. Desta perplessità la scelta di Semyon Bychkov, ottimo
nel repertorio verdiano e russo ma poco avvezzo a quello mozartiano. Il “dramma
giocoso” in due atti su libretto di Lorenzo Da Ponte richiede una particolare
sofisticazione per muoversi dalla finzione alla realtà e dalla realtà la
finzione.
Nella vicenda, fatta di simmetrie e di scambi,
si confrontano fermezza morale e libertà individuale. In scena, sei personaggi
(due coppie di innamorati, un filosofo amico dei quattro e una servetta) ai
quali la musica di Mozart infonde specifiche caratteristiche psicologiche
delineandone i caratteri, i sentimenti, le idee e scandagliandone l’anima per
coglierne ogni minima vibrazione, mantenendo sempre un grande equilibrio tra
sensualità, cinismo e amaro “morality play” (commedia con un chiaro intento
morale).
La versione, presentata con alcuni tagli nei
recitativi, è più una mise en éspace che un
concerto in senso stretto. I sei cantanti vestono in frac e abiti da sera ma
(soprattutto il gruppo maschile) recitano con grande spigliatezza ed efficacia
(anche senza una regia vera e propria). L’organico orchestrale pare essere
quasi il doppio di quello di cui disponeva Mozart alla prima assoluta il 26
gennaio 1790. E ciò dipende essenzialmente dalle vastissime dimensioni della
sala. Semyon Bychkov, che presenterà l’opera a Londra in settembre con scene,
costumi e alcuni cantanti della produzione romana, ha un piglio deciso e una
bacchetta meno lieve di quella di specialisti mozartiani.
Interessante e di buon livello il cast vocale.
Hanno meritato applausi a scena aperta il giovane tenore Paolo Fanale
(Ferrando), il baritono austriaco Markus Werba (Guglielmo), e Pietro Spagnoli
(Don Alfonso). Fanale, in particolare, ha cantato con vera maestria l’aria
Quell’aura amorosa passando con destrezza dalla mezza voce
al legato e all’acuto. Werba è un veterano del ruolo. Con il passare degli
anni, Spagnoli, ricordato ancora come un ottimo Guglielmo a Aix-en-Provence, è
diventato un efficace Don Alfonso. Nel gruppo femminile spicca il mezzosoprano
Angela Brower (Dorabel-la), ruolo che le ha portato il prestigioso Munich
Festival Prize. Promettente Sabina Puértolas (Depina) vincitrice tra gli altri
del concorso Operalia. Corinne Winters (Fiordiligi) sembra più adatta a ruoli
più spessi (ha avuto successo come Mélisande e in opere di Puccini) piuttosto
che in quelli mozartiani,
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All’auditorium di Roma “Così fan tutte” in
forma di concerto Una versione che convince anche se il direttore Semyon Bychov
è una “bacchetta” più abituata ai repertori russi e verdiani
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