LETTURE/ "La musica al
rovescio": Mauro Meli si racconta
Pubblicazione:
giovedì 2 giugno 2016
La copertina del libro
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NEWS Musica
Perché ci si
incammina su una professione così precaria, e così lasciata spesso agli umori
degli amministratori locali (sindaci, assessori e quant’altro)? Si può
unicamente rispondere che lo si fa meramente per passione. Tenendo conto i
periodi di attesa (più o meno lunghi) tra un incarico e l’altro, nel corso di
una vita professionale si guadagna tanto quanto un dirigente della pubblica
amministrazione o di una media industria. Si hanno momenti così entusiasmanti
che si pensa di avere toccato il Cielo, ma anche delusioni profonde.
Eppure rispondere che lo si fa ‘unicamente per passione’ è necessaria anche una
grande dose di curiosità.
E’ questa la
conclusione che traggo dalla lettura del libro di Mauro Meli La musica al
rovescio - la musica classica ed il teatro d’opera raccontati da un grande
direttore artistico (Ponte delle Grazie, 320 pp. € 18.60).
Mauro Meli
ha lavorato a lungo con Claudio Abbado a Ferrara per poi andare a dirigere
teatri, festival e istituzioni musicali a Torino; Cagliari, Milano, Parma.
Insegna economia delle aziende culturali presso il dipartimento di economia e
management dell’Università di Ferrara e è, per la terza volta, al Teatro Lirico
di Cagliari adesso nella veste di direttore artistico.
Quando ho
preso in mano il volume mi aspettavo un saggio sulla situazione (non buona ma
pessima) dei teatri e delle istituzioni musicali che potesse essere di ausilio
al Governo ed al Parlamento nel cercare di mettere ordine al settore. Un libro
pensato, però, anche come ausilio alla didattica ed in cui (come ha fatto di
recente un musicologo di rango) l’autore si sarebbe tolto numerosi sassolini
dalla scarpe - tenute ben allacciate - anche soffrendo per i sassi, per tanti
anni della sua peripatetica vita da un teatro all’altro.
In tal caso,
La musica al rovescio avrebbe significato quello che c’è dietro le
allocazioni del Fondo unico per lo spettacolo, un bilancio della legge delle
fondazioni lirico-sinfoniche istituite con la legge del 29 giugno 1996 e
successive modifiche, proposte per come migliorare la normativa. Un temo,
insomma, per specialisti diretto a fornire l’esperienza dell’esperienza a chi
ha il compito di governare il settore.
Invece, c’è
ben altro. Dopo un’introduzione sulla passione per la musica e la
presentazione delle dramatis personae di una ‘commedia’ che dura da
trent’anni, la vicenda è narrata in cinquantasei capitoletti (non
necessariamente presentati in ordine cronologico o di importanza) in cui i tre
decenni di attività,quasi sempre condivisa con ‘grandi nomi’ del teatro in
musica (da Carlos Kleiber a Placido Domingo, senza tralasciare Lucio Dalla).
Un libro che
ricorda quella memorialistica francese in cui le atmosfere, i ritratti, gli
affetti, i sentimenti intimi, il paesaggio sono più importanti dell’evoluzione
dell’intreccio.
In
effetti in La musica al rovescio ci sono tante dramatis
personae (gran parte dei personaggi della musica ‘colta’ degli ultimi
trent’anni) ma non c’è vicenda. Perché essa è il ‘sottostante’: la storia di un
amore , nato in gioventù ed ancora fresco come allora, in un mondo affollato da
tanti personaggi , per lo più celebri ma anche meno noti, ed in tanti luoghi
differenti. Tanto i personaggi quanto i luoghi sono descritti con una penna
facile ed un pizzico di umorismo.
Un libro da
leggere per capire perché la musica ci cambia la vita.
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