giovedì 17 dicembre 2015

Un “Siegfried” contemporaneo a Palermo? in Formiche 17 dicembre



Un “Siegfried” contemporaneo a Palermo?
Un “Siegfried” contemporaneo a Palermo?
Dal 18 al 29 dicembre sarà in scena a conclusione della stagione 2015 Siegfried di Richard Wagner. È il terzo tassello della produzione del Teatro Massimo del Ring wagneriano firmato dal regista Graham Vick, con le scene e i costumi di Richard Hudson e appositamente ispirato e concepito a partire dagli spazi del teatro palermitano. Un progetto di vaste dimensioni iniziato nel 2013 in coincidenza con il bicentenario della nascita del compositore tedesco e che ha riscosso un grande successo di pubblico e critica (a Das Rheingold l’Associazione Nazionale Critici Musicali ha assegnato il Premio Abbiati quale miglior spettacolo del 2013). Il progetto si concluderà ad inizio della stagione 2015 con Götterdämmerung in scena dal 28 gennaio 2016, ad inaugurazione della prossima stagione.
Siegfried è la più breve delle tre “giornate” del Ring. Comporta un complicato allestimento con draghi, nani e, come protagonista, un fanciullo quasi imberbe, coperto solo di pelli (nonché in una lunga scena, quella del bagno nel sangue del drago, totalmente ignudo) ma con la voce da heldentenor (tenore eroico) con la voce ed il fisico perfetti per il ruolo. Con voci quasi interamente maschili nei primi due atti, poi, è opera densa di descrizioni (la foresta e i suoi misteri – rese mirabilmente va von Karajan) ma con forti pulsioni eroiche (si riascolti Furtwangler o Kemp) pur nei toni talvolta di un idillio quasi intimista (nelle letture di Solti, Boulez e Boehm). Inoltre, c’è uno stacco netto tra i primi due atti e gran parte del terzo dove domina l’incredibilmente libidinosa (per metà Ottocento) scena finale. Prima di comporla, Wagner sospese per 12 anni il lavoro sull’opera , e compose nel frattempo Tristan und Isolde e Die Meistersinger von Nürnberg. I 45 minuti del finale non solo metabolizzano questi due capolavori ma anticipano di diversi decenni il cromatismo, le dissonanze ed altri aspetti della ‘seconda scuola di Vienna’ dell’inizio del Novecento.
A Palermo vedremo un Siegfried letto con uno sguardo contemporaneo per la regia di Graham Vick – uno dei protagonisti della scena internazionale, pluripremiato, celebre per il suo approccio innovativo alla lirica – e direttore Stefan Anton Reck, che al Massimo è stato direttore musicale dal 1999 al 2003, dopo essere stato dal 1997 al 2000 assistente di Claudio Abbado, e oggi riconosciuto tra i massimi conoscitori della musica di Mahler e della seconda Scuola di Vienna. La nuova produzione del Teatro Massimo è un Siegfried concepito proprio per la città di Palermo a partire dallo spazio del Teatro, in cui gli eroi wagneriani diventano personaggi quotidiani alle prese con passioni, delusioni, angosce, e in cui lo spartiacque della vita è quello tra potere e amore.
Siegfried è un adolescente inquieto, Mime (che lo ha cresciuto in assenza dei genitori) è un padre di famiglia che porta avanti la vita tra affanni e preoccupazioni, il drago con cui Siegfried si batte eroicamente è un carrello elevatore rosso, sulla scena – a significare il mondo corrotto – c’è una discarica di spazzatura ed elettrodomestici vecchi in mezzo a una foresta rappresentata da una scena sghemba. “I personaggi di Wagner – spiega Vick – sono personaggi del quotidiano. Per chiunque abbia una famiglia il Ring è la storia più semplice del mondo. Basta seguire le ascese e le cadute, i momenti belli e quelli di crisi di una famiglia, e già si capisce tutta la regia; è tutto chiaro e aperto come dentro le favole”.
Un grande evento: cinque ore di spettacolo, spezzato da due intervalli durante i quali (per chi lo vorrà) sarà servita in Sala Pompeiana una cena dedicata a Wagner e al suo soggiorno in Sicilia, tra sapori tedeschi e mediterranei.
Siegfried è la terza parte della monumentale Tetralogia di Wagner (il Ring des Nibelungen) composta durante ben 26 anni, dal 1848 al 1874. Il Teatro Massimo la propone nell’ambito di un progetto di vaste dimensioni iniziato nel 2013 in coincidenza con il bicentenario della nascita del compositore tedesco e che ha riscosso un grande successo di pubblico e critica. Le prime due parti sono andate in scena nel 2013: Das Rheingold (L’Oro del Reno) e Die Walküre (La Valchiria), sempre per la regia di Vick. A Das Rheingold l’Associazione nazionale critici musicali ha assegnato il Premio Abbiati quale miglior spettacolo del 2013. Nel programma di sala, su iniziativa di Vick, si trova un “riassunto” delle due opere precedenti concepito come un fotoromanzo: la trama delle due opere è ripercorsa attraverso fotografie dove i personaggi “parlano”, proprio come in un fumetto.
Il 28 gennaio il Teatro inaugurerà la sua stagione 2016 con il quarto e ultimo atto del Ring con la regia di Graham Vick: Götterdämmerung (Crepuscolo degli dei). Per allargare al massimo la partecipazione a questa grande festa wagneriana, il Teatro Massimo ha varato pacchetti speciali per le due opere.
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ultima modifica: da Giuseppe Pennisi

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