Ritornano le piccole serate musicali
Parla di relazioni amorose e affettive nate tra diverse coppie che hanno lo snodo in una “piccola serata musicale” in una villa di campagna. Il titolo è la traduzione letterale del titolo del famoso notturno di Mozart Eine kleine Nachtmisik, una serenata in Sol maggiore K 525. È stato un grande successo. Pluripremiato e rappresentato in teatri sia di musical sia di opera in quasi tutto il mondo. Harold Prince ne ha curato la trasposizione cinematografica con Elizabeth Taylor tra gli interpreti principali.
Perché ricordarlo? Non molti lo hanno notato ma stanno tornando di moda “le piccole serate musicali”. Sia in sedi istituzionali che in case private. A Roma, più o meno una volta al mese una “piccola serata musicale” si tiene alla Fondazione Scelsi in quella che fu la casa del compositore, di fronte al foro imperiale: musica e,poi, un frugale buffet. Con la stessa periodicità, le organizza il Circolo del Ministero Affari Esteri: musica (soprattutto del settecento e dell’ottocento, ma una volta l’anno anche sessioni di jazz), seguita da un ricco buffet. Tra gli istituti di cultura straniere, si segnala quello polacco, a Palazzo Blumensthil. Come accennato anche in molte case private, sta diventando di moda cenare presto e successivamente uno o due strumentisti (meglio se tra gli ospiti, ma nella Roma “generona” si ingaggiano studenti di conservatorio) si mettono al piano od al violino.
Ovviamente nella Eine kleine Nachtmisik non si spettegola di politica ma si parla di musica. Cosa può fare chi ne è digiuno o quasi? Dato che si esegue, come accennato, in gran misura, musica dell’Ottocento, oltre a consigliare guide, si possono suggerire due libri appena pubblicati da Zecchini Editore, una casa editrice specializzata in musica e che da circa quaranta anni pubblica l’unico mensile italiano (per l’appunto Musica) che va in edicola senza gadget e contiene, tra l’altro, un’esauriente rassegna discografica.
I due libri sono Per Emilia – Casa Chopin e la vocazione della bellezza (156 pp. € 17) di Giorgio Minotti e Lettere, Diari Ricordi di Clara Weck Schuman, tradotto, annotato e commentato da Claudio Bolzan (262 pp. € 20). Non solo sono impeccabili sotto il profilo scientifico – musicologico, ma sono anche di facile e godibile lettura – un aiuto indispensabile per chi, non esperto della materia, partecipa ad una “piccola serata musicale”. In effetti, leggendo il saggio su Chopin e l’epistolario ed il diario di Clara Schumann si attraversa gran parte dell’Ottocento “cameristico”.
Il saggio di Minotti è essenzialmente un racconto che ha come fulcro una composizione di straordinaria bellezza, scritta quando Chopin aveva 17 anni ma pubblicata soltanto dopo la sua morte come Notturno Op.72. È in effetti un giallo in cui sono coinvolte le sorelle di Chopin ed il mondo che le circonda. Sarebbe ingeneroso spiegarne la conclusione, ossia come e perché questo notturno del 1827 sia giunto nelle mani dell’amico che nel 1855 curò la pubblicazione delle opere inedite del compositore. Lettura avvincente che apre una porta per meglio comprendere il mondo musicale dell’epoca. E per fare una bella figura ad una “piccola serata musicale”.
Il secondo spalanca una vetrata sulla vita e l’ambiente degli Schumann. Non solo è una ricca e preziosa raccolta documentaria dell’intero Ottocento musicale ma schiude i legami tra i maggiori artisti dell’epoca – Felix e Fanny Mendelssohn, Johannes Brahms, Franz Liszt, Richard Wagner, Joseph Joachim, Carl Reinecke, Theodor Kirchner, Franz Lachner, Johachim Raff e, ovviamente, il marito di Clara Robert. È più di una biografia o di un epistolario commentato in quanto permette al lettore di penetrare nel complesso universo spirituale di un’artista e di coloro che la circondano.
ultima modifica: da Giuseppe Pennisi
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28/12/2015
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