Ecco la furbata finanziaria allo studio del governo
Il corsivo dell'economista Giuseppe Pennisi
47 morto che
parla. Nella sua tomba il Comandante Lauro si agita: “Me ne ha copiate tante.
Dagli 80 euro ed bonus perché i diciottenni vadano alla partita a tifare per la
squadra del cuore. Ma questa, poi, non me immaginavo proprio!”. Il Comandante –
lo sappiamo – è stato parlamentare di lungo corso. Dato che nell’al di là ha
poco da fare, legge con attenzione gli “atti parlamentari” e i documenti
che i solerti funzionari di Camera e Senato redigono per aiutare i legislatori
a prendere decisioni serie e ponderate. “Laggiù nel suo avel”, come il Carlo
V nel Don Carlos di Giuseppe Verdi, ha più tempo di numerosi
frettolosi giornalisti, specialmente ora che, in seguito alla crisi strutturale
del settore, le redazioni si assottigliano e le casse integrazioni ed i
prepensionamenti aumentano.
Il Comandante
Lauro, la cui flotta è stata “sulle ceneri e sull’altar”, sa con molta
chiarezza che la Legge di stabilità, ora all’esame della Camera, non ha
adeguate coperture. Non le aveva quando si sperava nella “flessibilità da parte
dell’Unione Europea” né quando si contava su una crescita del
Pil dello 0,9% nel 2015 e dell’1,4% nel 2016. Ne ha ancora di meno oggi che per
il 2015 le stime più accreditate parlano di un crescita dello 0,7% e sul 2016
gravano le incognite dell’incertezza causata dal terrorismo interno, dal
contesto internazionale e dalle bombe al plastico su una delle poche certezze
degli italiani (le pensioni) scagliate a giorni alterni da Via Ciro il Grande
(sede dell’Inps).
Il Censis, che
da decenni incute fiducia, nel suo 49° rapporto parla di “letargo”
dell’economia italiana e di “limbo” che impedisce le scelte ed induce a tesaurizzare.
Gran parte delle famiglie tesaurizzano perché sanno che i propri figli avranno
sulle proprie spalle due pensioni: quelle di padri, zii e nonni (da erogare con
il sistema retributivo) e le proprie (da accumulare con il sistema
contributivo). E gli investimenti languono.
Pensando
proprio al malloppo di risparmi delle famiglie documentato dal Censis che
emissari di Palazzo Chigi abbiamo suggerito ai valenti funzionari della Camera
di come trovare le “coperture” sia per i buchi vecchi sia per le promesse nuove
(“opzione donna”, “cadeau” ai diciottenni). Il suggerimento è semplice:
“Operare sulla tassa sul morto” (neanche il Comandante ci aveva pensato, anche
perché uso agli scongiuri!) e dare con una mano a donne e diciottenni una
mancia da grande afflato mediatico, facendo pagare loro, però, molto di più e
mettendo a loro carico pure gli altri “buchi” di bilancio.
In breve la
franchigia verrebbe portata a 200-400.000 euro e l’aliquota per la parte non in
franchigia verrebbe aumentata sino all’8%. In parole povere, alle donne si
darebbe l’”opzione” di andare in pensione un po’ prima, ma di subire una
iper-stangata se diventeranno vedove. I diciottenni andranno gratis alla
partita o al cinema, ma quando erediteranno i risparmi sudati dai genitori,
dovranno mettere in vendita la casa dove sono cresciuti.
Ovviamente
tutto ciò scatenerebbe il terrore degli italiani. E farebbe dubitare molto
della serietà di chi ha promesso di non mettere le mani nelle loro
tasche. Tranne che non giunga un smentita secca e netta, senza se e senza
ma, da Palazzo Chigi.
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