L’inventore e l’ornitologo, due pianisti dimenticati
Piero Rattalino (classe 1931) è noto come grande pianista e come organizzatore
musicale di razza (è stato direttore artistico dell’Istituzione Universitaria
dei Concerti a Roma, del Teatro Comunale di Bologna, del Regio di Torino, del
Carlo Felice di Genova, del Massimo Bellini di Catania) nonché come acuto
saggista. Da qualche anno si dedica principalmente alla critica musicale (per
riviste specializzate del settore) ed alla riscoperta di grandi pianisti del
passato. O meglio a renderli noti al grande pubblico perché i loro nomi, ed i
loro principali meriti, sono noti, anzi notissimi, nel settore. Quindi, ne
tratta la vita e le opere con uno stile semplice, pur se rigoroso sotto il
profilo tecnico, in modo che possano interessare tutte quelle che un tempo
venivano chiamate “le persone colte”. Libri, poi, che si leggono d’un fiato
perché inseriscono il protagonista nel contesto storico politico e sociale
dell’epoca in cui è vissuto.
Ha appena pubblicato due biografie nella collana “Grandi Pianisti”
di Zecchini Editore. Il primo riguarda Arthur
Schnabel che chiama L’Inventore.
Nato nel 1882 nella Slesia (allora parte dell’Impero austro-ungarico, oggi
della Polonia) e morto del 1951 a Morschach in Svizzera, visse ed operò
prevalentemente nel mondo di cultura germanica sino al 1933 quando – era ebreo
– emigrò prima sul Lago di Como e successivamente negli Stati Uniti di cui nel
1944 divenne cittadino. L’esecuzione a Berlino di tutte le sonate di Beethoven nel
1927, seguita da un poderoso ciclo schubertiano nel 1928, lo posero all’attenzione
internazionale. E’ passato alla storia come uno dei maggiori esecutori, oltre
che di Beethoven
e Schubert,
anche di Mozart.
Fece apprezzare universalmente quella che viene chiamata “la prima di scuola di
Vienna” e partecipò attivamente allo sperimentalismo atonale della “seconda
scuola di Vienna”.
L’invenzione consiste nel fatto, sottolineato diversi anni più
tardi da Nikolaus
Harnoncourt, di avere dimostrato che prima della “scuola di
Vienna” la musica “parlava” e successivamente “dipingeva”. Il volume contiene
un’ampia analisi del repertorio concertistico di Schnabel e
delle incisioni (di non facile reperimento) sia di concerti da lui tenuti sia
di registrazioni da lui composti.
Walter Gieseking (nato a Lione da genitori tedeschi nel 1895 e morto a Londra nel
1956) viene chiamato L’entemologo perché appassionato acchiappatore (e
studioso) di farfalle, ha una storia personale ed interessi musicali molto
differenti da quelli di Schnabel. Non
solo restò in Germania durante il nazismo ma fu forse il maggiore interprete di
Debussy
e di Ravel.
L’attenzione alle sfumature musicali, l’interpretazione passionale e la
creazione di giochi armonici, gli restituirono la fama che, nell’immediato
dopoguerra, gli stava per essere tolta, dopo le accuse di collaborazione con il
regime nazista. Bisogna ricordare che si iscrisse al Partito Nazionalsocialista
e che il suo nome fu utilizzato e propagandato da Hitler nelle sue teorie della
razza. Venne scagionato da ogni accusa e riprese un’intensa attività concertistica.
Il libro include una ricca discografia.
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