La Sagra
Musicale Umbra suona la libertà
09 - 07 -
2014Redazione
Conduttore della 69ª Sagra Musicale Umbra in programma
da sabato 6 a domenica 14 settembre è la libertà. Da quanto è nata, nel lontano
1937, la Sagra si è sempre contraddistinta per la sua ricercata programmazione
musicale tesa soprattutto al vastissimo repertorio del sacro, declinato nelle
sue forme più diverse, e alla valorizzazione dei capolavori dell’architettura e
dell’arte della regione Umbria, intrisi di spiritualità e di storia. Gli undici
concerti della Sagra tornano anche quest’anno nei tradizionali spazi di Perugia
– la Chiesa templare di San Bevignate, la Cattedrale di San Lorenzo, lo storico
Teatro Morlacchi e, per la prima volta, Piazza della Repubblica – e in alcuni
fra i più suggestivi ed evocativi luoghi dell’Umbria: Montefalco, Castel
Rigone, Torgiano, Gubbio, San Gemini e, in chiusura, sabato 13 settembre, la
Basilica Superiore di San Francesco ad Assisi.
Anna Calabro, Presidente della Fondazione Perugia
Musica Classica, nata nel 2003 e i cui soci fondatori sono il Comune di
Perugia, la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e due istituzioni musicali
di grande storia e tradizione – l’Associazione degli Amici della Musica fondata
e condotta per oltre sessanta anni da Alba Buitoni e poi dal figlio Franco,
dedita a stagioni concertistiche, e la Sagra Musicale Umbra, uno dei più
antichi festival italiani – afferma: « La Sagra Musicale Umbra è con la sua
storia entrata a far parte del patrimonio culturale di Perugia, unica tra le
manifestazioni culturali ad avere un reale sviluppo regionale. Per realizzare
questa edizione abbiamo dovuto fare grandi sacrifici: la situazione debitoria
della gestione della Sagra precedente alla realizzazione della Fondazione
Perugia Musica Classica, che le Istituzioni pubbliche non sono riuscite a
sanare, ha prodotto un forte calo della disponibilità economica.La carenza di
risorse ha comportato uno sforzo ancora maggiore da parte del Direttore
Artistico, che ha dovuto sopperire con grande generosità di invenzione e
fantasia creativa.
Sarà il pubblico a giudicare, ma mi sento di
assicurare che il programma, che presentiamo è degno di grande interesse per
l’originalità della proposta e per la validità dell’offerta artistica».
«L’idea di dedicare la 69ª edizione della Sagra Musicale Umbra alla Libertà –
spiega il Direttore artistico Alberto Batisti – nasce da due precise
suggestioni. La prima proviene dal Pater noster, il testo scelto da S. Em. il
cardinal Ravasi per la II edizione del Concorso di composizione sacra
intitolato a Francesco Siciliani; il concerto finale di premiazione in
programma sabato 13 settembre è uno degli appuntamenti di maggior significato
all’interno del Festival. Le ultime parole della preghiera recitano “Libera nos
a malo” e la liberazione dal male che affligge l’umanità è attesa universale
che supera ogni confine di confessione religiosa e di orientamento politico,
particolarmente per le nostre generazioni, figlie degli orrori totalitari del
secolo appena scaduto. La seconda suggestione deriva da un anniversario
dell’evento che forse incarna l’ultimo capitolo di quell’eredità sinistra, i
venticinque anni dalla caduta del muro di Berlino, quando un formidabile vento
di libertà spazzò via dall’Europa gli ultimi tiranni. La musica ha lasciato
testimonianze altissime di questa aspirazione costante alla libertà, sia in
senso religioso che nella copiosa mèsse di lavori scaturiti dall’impegno civile
dei compositori. Ripercorrere questo itinerario significa anche sprofondare
nella cognizione del dolore ma al tempo stesso alimentarsi della speranza in un
mondo migliore, liberato dal male>>La Sagra Musicale Umbra suona
la libertà
09 - 07 -
2014Redazione
Conduttore della 69ª Sagra Musicale Umbra in programma
da sabato 6 a domenica 14 settembre è la libertà. Da quanto è nata, nel lontano
1937, la Sagra si è sempre contraddistinta per la sua ricercata programmazione
musicale tesa soprattutto al vastissimo repertorio del sacro, declinato nelle
sue forme più diverse, e alla valorizzazione dei capolavori dell’architettura e
dell’arte della regione Umbria, intrisi di spiritualità e di storia. Gli undici
concerti della Sagra tornano anche quest’anno nei tradizionali spazi di Perugia
– la Chiesa templare di San Bevignate, la Cattedrale di San Lorenzo, lo storico
Teatro Morlacchi e, per la prima volta, Piazza della Repubblica – e in alcuni
fra i più suggestivi ed evocativi luoghi dell’Umbria: Montefalco, Castel
Rigone, Torgiano, Gubbio, San Gemini e, in chiusura, sabato 13 settembre, la
Basilica Superiore di San Francesco ad Assisi.
Anna Calabro, Presidente della Fondazione Perugia
Musica Classica, nata nel 2003 e i cui soci fondatori sono il Comune di
Perugia, la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e due istituzioni musicali
di grande storia e tradizione – l’Associazione degli Amici della Musica fondata
e condotta per oltre sessanta anni da Alba Buitoni e poi dal figlio Franco,
dedita a stagioni concertistiche, e la Sagra Musicale Umbra, uno dei più
antichi festival italiani – afferma: « La Sagra Musicale Umbra è con la sua
storia entrata a far parte del patrimonio culturale di Perugia, unica tra le
manifestazioni culturali ad avere un reale sviluppo regionale. Per realizzare
questa edizione abbiamo dovuto fare grandi sacrifici: la situazione debitoria
della gestione della Sagra precedente alla realizzazione della Fondazione
Perugia Musica Classica, che le Istituzioni pubbliche non sono riuscite a
sanare, ha prodotto un forte calo della disponibilità economica.La carenza di
risorse ha comportato uno sforzo ancora maggiore da parte del Direttore
Artistico, che ha dovuto sopperire con grande generosità di invenzione e
fantasia creativa.
Sarà il pubblico a giudicare, ma mi sento di
assicurare che il programma, che presentiamo è degno di grande interesse per
l’originalità della proposta e per la validità dell’offerta artistica».
«L’idea di dedicare la 69ª edizione della Sagra Musicale Umbra alla Libertà – spiega il Direttore artistico Alberto Batisti – nasce da due precise suggestioni. La prima proviene dal Pater noster, il testo scelto da S. Em. il cardinal Ravasi per la II edizione del Concorso di composizione sacra intitolato a Francesco Siciliani; il concerto finale di premiazione in programma sabato 13 settembre è uno degli appuntamenti di maggior significato all’interno del Festival. Le ultime parole della preghiera recitano “Libera nos a malo” e la liberazione dal male che affligge l’umanità è attesa universale che supera ogni confine di confessione religiosa e di orientamento politico, particolarmente per le nostre generazioni, figlie degli orrori totalitari del secolo appena scaduto. La seconda suggestione deriva da un anniversario dell’evento che forse incarna l’ultimo capitolo di quell’eredità sinistra, i venticinque anni dalla caduta del muro di Berlino, quando un formidabile vento di libertà spazzò via dall’Europa gli ultimi tiranni. La musica ha lasciato testimonianze altissime di questa aspirazione costante alla libertà, sia in senso religioso che nella copiosa mèsse di lavori scaturiti dall’impegno civile dei compositori. Ripercorrere questo itinerario significa anche sprofondare nella cognizione del dolore ma al tempo stesso alimentarsi della speranza in un mondo migliore, liberato dal male».
«L’idea di dedicare la 69ª edizione della Sagra Musicale Umbra alla Libertà – spiega il Direttore artistico Alberto Batisti – nasce da due precise suggestioni. La prima proviene dal Pater noster, il testo scelto da S. Em. il cardinal Ravasi per la II edizione del Concorso di composizione sacra intitolato a Francesco Siciliani; il concerto finale di premiazione in programma sabato 13 settembre è uno degli appuntamenti di maggior significato all’interno del Festival. Le ultime parole della preghiera recitano “Libera nos a malo” e la liberazione dal male che affligge l’umanità è attesa universale che supera ogni confine di confessione religiosa e di orientamento politico, particolarmente per le nostre generazioni, figlie degli orrori totalitari del secolo appena scaduto. La seconda suggestione deriva da un anniversario dell’evento che forse incarna l’ultimo capitolo di quell’eredità sinistra, i venticinque anni dalla caduta del muro di Berlino, quando un formidabile vento di libertà spazzò via dall’Europa gli ultimi tiranni. La musica ha lasciato testimonianze altissime di questa aspirazione costante alla libertà, sia in senso religioso che nella copiosa mèsse di lavori scaturiti dall’impegno civile dei compositori. Ripercorrere questo itinerario significa anche sprofondare nella cognizione del dolore ma al tempo stesso alimentarsi della speranza in un mondo migliore, liberato dal male».
Nessun commento:
Posta un commento