sabato 19 luglio 2014

Bohème più intimista ritorna a Caracalla

di Giuseppe Pennisi  


Grande attesa per la Bohème di Giacomo Puccini tornata il 14 luglio dopo circa mezzo secolo sul grande palcoscenico delle Terme di Caracalla. Si replica fino al 9 agosto. La sera della prima, a ragione di uno sciopero, la rappresentazione è andata in scena con cantanti, maestro concertatore, scene, costumi, coro, comparse ma solo l'accompagnamento al pianoforte di Enrica Ruggero. Il pubblico ha fatto buon viso a cattivo gioco. Solo 700 dei 4.500 spettatori hanno optato per il rimborso del biglietto. Le due sigle sindacali hanno fatto sapere che alle repliche saranno al completo. Alla prova generale, l'orchestra aveva meritato molti applausi. Come valutare l'esecuzione di una partitura che, per quanto intimista, richiede 92 professori d'orchestra? Daniele Rustioni (maestro concertatore) ed Enrica Ruggero hanno fatto del loro meglio per rendere il colore inconfondibile della scrittura di Bohème, che fonde mirabilmente il melodramma, il romanticismo tedesco, l'opéra lyrique francese e la romanza-canzone da salotto. La mancanza dell'orchestra ha avuto il pregio di consentire una migliore valutazione delle voci, in particolare di come Carmela Remigio e Aquiles Machado (i due protagonisti) hanno gestito, negli ultimi 20 anni la propria vocalità, transitando da soprano di coloratura, la prima, e da tenore lirico, il secondo, a ruoli impostati sul registro di centro. Scene, costumi e regia di David Livermore sono già stati apprezzati a Philadelphia e Valencia. L'azione è spostata ai tempi della pittura impressionista: su otto schermi, e sulle rovine romane, vengono proiettati quadri dell'epoca. (riproduzione riservata)

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