Lirica.
Barga riscopre «Il Bajazet» di Gasparini Prima in era moderna per un gioiello
barocco
GIUSEPPE PENNISI
BARGA (LU)
Zitto, zitto, piano, piano, per iniziativa di una coppia inglese da circa cinquant’anni un piccolo teatro della Garfagnana, Opera Barga, sta prendendo il posto assegnato da una legge sugli enti lirici del 1936 al Maggio Musicale Fiorentino: la riscoperta di opere del passato. È appena stato messo in scena (e registrato per una casa discografica internazionale) Il Bajazet di Francesco Gasparini. Chi lo ha perso potrà gustarlo in autunno al Teatro del Giglio a Lucca e nel circuito toscano. Francesco Gasparini chi era costui? Nato a Camaiore nel marzo del 1661, fu imitato da Haendel ed ammirato da Bach, scrisse oltre 60 opere molto popolari all’epoca e contribuì alla formazione di musicisti come Benedetto Marcello, Joachim Quantz e Domenico Scarlatti. Il Bajazet del 1719 è una delle ultime sue opere, scritta quando aveva quasi sessant’anni, ed è considerata la sua miglior composizione insieme all’Ambleto di cui non è stata conservata la musica.
La produzione di Bajazet a Opera Barga nel delizioso Teatro Dei Differenti, nell’ambito di un piccolo festival, rappresenta la prima mondiale dell’opera in tempi moderni. Il cast è stato selezionato mediante audizioni tenutesi presso il Teatro Verdi di Pisa. Hanno partecipato oltre 100 cantanti. La protagonista femminile è il mezzo soprano polacco Ewa Gubanska, vincitrice della prestigiosa Haendel Singing Competition di Londra. A ricoprire il ruolo che fu del famoso baritenore modenese Francesco Borosini, è stato scelto Leonardo De Lisi. Altra peculiarità è la compresenza di tre controtenori italiani per ruoli scritti per castrati: Filippo Mineccia, Antonio Giovannini, Raffaele Pe. L’orchestra (Ausermusici concertati da Carlo Ipata) esegue una partitura piena di innovazioni per un intreccio tipico dell’opera barocca: una gamma di intrighi sino al lieto fine dopo circa quattro ore.
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