mercoledì 29 agosto 2012

“Tutto ben Madama la Marchesa”: ce lo dice Washington in SudMagazioni 30 agosto


di Giuseppe Pennisi
Un agosto all’insegna del “taglia debito”. Sono state presentate una dozzina di proposte nelle prime due settimane. Altre ne arriveranno prima dell’inizio di settembre quando il Governo farà una scelta (non si sa ancora bene sulla base di alcuni criteri) in materia di misure straordinarie per ridurre il peso del debito pubblico sul Pil.
Mentre economisti grandi e piccoli si sentono già “salvatori della Patria” al pensiero che una delle loro idee venga inserita nel pacchetto economico più sexy dell’anno, in un lavoro in uscita come Working Paper No.12-12 del Peterson Institute for International Economics, William R. Cline smonta l’esigenza di un “taglia debito” per l’Italia. Cline è uno dei maggiori specialisti di economia internazionale; numerosi studenti europei utilizzano i suoi testi; ha avuto ruoli importanti dell’Amministrazione Usa ed al Fondo monetario. Quindi, occorre quanto meno ascoltarlo. Nel lavoro, rigorosamente quantitativo, Cline traccia ben 243 scenari, sulla base di cinque variabili di base (crescita , tassi d’interesse, avanzo primario, capitalizzazione dei servizi finanziarie e privatizzazioni). Utilizzando tecniche di calcolo delle probabilità, stima le ipotesi più verosimili di rapporto debito:Pil nel 2020. La conclusione: se si continua sulle linee tracciate dagli ultimi Governi, siamo in sicurezza a ragione del forte saldo primario programmato. I mercati lo sanno ma guardano alla frammentazione e all’instabilità politica. Quindi,entrano in fibrillazione più di quanto economia e finanza suggerirebbero.  Miele per le orecchie di Governi (nazionali e locali) abituati a spendere e a spandere? Mica tanto: lo spread resterà alto e prima o poi si dovrà ricorrere ad un taglia debito (forse ancora più forte di quelli delineati in questi giorni) se non ci sarà un ricompattamento del quadro politico tale da far presagire stabilità.

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