venerdì 8 giugno 2012
Weill e Brecht ritornano a Mahagonny in Milano Finanza 9 giugno
InScena
Weill e Brecht ritornano a Mahagonny
di Giuseppe Pennisi
A Berlino, e nel resto della Germania, il teatro in musica segue il sistema del repertorio, ossia compagnie fisse (con qualche direttore o cantante ospite) e allestimenti che, se di successo, vengono replicati per anni, nonché biglietti per tutte le tasche. Chi visita la capitale tedesca può assistere, nella sala della Komische Oper, a una ripresa di Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny (Ascesa e caduta della città di Mahagonny) di Kurt Weill e Bertold Brecht.
Questo amaro apologo del capitalismo finanziario creò polemiche alla prima rappresentazione a Lipsia nel 1930. I nazisti ne fecero bruciare tutte le partiture disponibili e dunque Weill e Brecht ne curarono una versione in inglese negli Usa. Il lavoro è spesso rappresentato in Italia, si ricorda un'importante regia di Strehler e una recente edizione del Napoli Teatro Festival in varie città.
Lo spettacolo di Berlino segue puntualmente l'edizione critica (in tedesco) del 1988 e le istruzioni drammaturgiche di Brecht, ma scene e costumi sono portati ai giorni nostri. L'attuale allestimento di Martin Hoff e Andreas Homoki risale al 2006 e viene replicato ogni anno. Alla prima di questa ripresa (in scena fino al 30 giugno) il teatro era affollato di giovani. Lo spettacolo è molto rodato e pieno di ritmo e i cantanti, specialmente il coro, sanno non solo recitare ma anche ballare. I tre atti vengono presentati in due parti, ciascuna con una scena unica (peraltro molto semplice). Tra le voci spicca Noemi Nadelmann nel ruolo di Jenny. Un buon sistema di sottotitoli, in varie lingue, aiuta a comprendere un intreccio in cui in due ore si susseguono rapidamente ben 20 quadri. (riproduzione riservata)
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