La stagione sinfonica 2011-212 dell’Accademia Nazionale sta
concludendo – ultima replica oggi – con un concerto di enorme successo
grazie a un’insolita accoppiata: Daniel Harding, che mancava da
Roma dal 2005, e Stefano Bollani, noto principalmente per la sua
valenza nel jazz.
Harding in apertura ha concertato il celeberrimo Così parlò Zaratustra
di Richard Strauss, il cui inizio dirompente colpì la fantasia di Stanley
Kubrick che lo usò per commentare le suggestive scene del suo 2001
Odissea nello spazio e per concludere poi con le straordinarie
trovate timbriche della Suite n. 2 di Daphnis et Chloé di Ravel.
Bollani ha affrontato con grande perizia un classico del repertorio
concertistico per pianoforte: il Concerto in sol di Maurice
Ravel, forse il più misterioso tra tutti i compositori: inutile
tentare di rintracciare nella sua musica un dettaglio che riveli umori e
fatti privati del creatore di tanti capolavori assoluti e di adamantina
perfezione. Ascoltando il suo spumeggiante e pirotecnico Concerto in
sol, sembrerebbe impossibile che proprio durante la sua composizione
a Ravel fu diagnosticata una malattia cerebrale che lo portò alla morte
nel giro di nemmeno dieci anni. La malinconia affiora eventualmente nel
dolcissimo Adagio assai centrale, ma nel primo e nel terzo movimento
è tutto un vorticoso rincorrersi tra il piano e l'orchestra in un circo
di ritmi e colori profumati dalle suggestioni del jazz, scoperto negli
Stati Uniti durante un viaggio compiuto qualche anno prima dall'autore
del celeberrimo Boléro.
Il 9 giugno scorso l’enorme (2.800 posti) Sala Santa Cecilia del Parco
della Musica a Roma è stata riempita da giovani in ogni ordine
di posti (anche nelle gallerie dietro l’orchestra). Non solo la folla
straripava in platea dove alcuni sono rimasti in piedi. Grande successo,
coronato da ovazioni da stadio e da ben due bis. Tanto più insolito in
quanto nei primi fine settimane di giugno, i romani, specialmente, le
nuove generazioni, vanno al mare e non a chiudersi in una sala dalle
17.30 ad oltre le 20 per l’ultimo concerto della stagione sinfonica
dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
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