InScena
Palermo
festeggia l'estate con un Elisir da spiaggia
di Giuseppe
Pennisi
Damiano
Michieletto è uno dei registi italiani giovani più apprezzati: il suo nuovo
allestimento di Bohème di Giacomo Puccini in programma in agosto al Festival di
Salisburgo (interamente ambientato in un centro commerciale) è tutto esaurito
da marzo. Un assaggio del suo stile si può apprezzare in L'elisir d'amore
di Gaetano Donizetti che, prodotto con successo a Valencia, si può vedere a Palermo
fino al 19 giugno.
Il melodramma giocoso, denso di ironia nei confronti di prassi e
convinzioni del 1830, nonché intriso di dolcezza sentimentale, melanconia e
tolleranza per le debolezze umane, diventa una commedia alla Almodovar. In una
spiaggia affollatissima del sud della Spagna o dell'Adriatico, un bagnino un
po' tocco è innamorato della proprietà dello stabilimento, circuita da tutti,
soprattutto da un marinaio sciupafemmine. Alla fine, però, ciascuno finisce
sotto le lenzuola giuste. Molto buoni i quattro protagonisti, ossia Desirée
Rancatore, Celso Albelo, Mario Cassi, Paolo Bordogna, che mostrano grande
scioltezza nel cantare, recitare e danzare. Inconsistente la Giannetta di Elena
Borin. Rispetto a un allestimento messo in scena a Venezia un anno e mezzo fa,
Desirée Rancatore e Celso Albelo (già allora insieme) hanno preso qualche chilo
di troppo ma recitano e ballano con destrezza. Ad Albelo è aumentato il volume
e brunito il timbro. In buca, Paolo Arrivabeni concerta L'elisir di sempre, con
ironica dolcezza e curandosi poco dell'affollatissimo palcoscenico. Perplesso
all'inizio, il pubblico palermitano ha applaudito per circa un quarto d'ora.
(riproduzione riservata)
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