lunedì 25 giugno 2012

Il Festival dei Due Mondi è alle porte in QuotidianoArte del 26 giugno


Spoleto (Pg), dal 29 giugno al 15 luglio 2012

Il Festival dei Due Mondi è alle porte
Giuseppe Pennisi
Dal 29 giugno al 15 luglio 2012 si svolge la 55a edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto, storica manifestazione culturale che negli ultimi anni si è riaffermata quale evento di risonanza mondiale.
Terreno d'incontro fra culture diverse e grandi esperienze artistiche provenienti da tutto il mondo, prestigiosa ribalta per artisti di fama, vetrina per quelli emergenti, e di nuovo luogo di produzioni originali, il Festival porta in scena le massime espressioni dell'opera, della musica, della danza, del teatro, con uno sguardo attento anche sull'arte contemporanea.
Richiamato a nuova vita, nell'ultimo lustro, il Festival dei Due Mondi ha dimostrato di essere in grado di afferrare e tenere stretto tra le sue dita quel filo che sa cogliere le nuove idee e che non permette che il tempo cancelli le grandi memorie, di saper accogliere, sollecitare, animare il suo pubblico, non solo come spettatore, ma come attore di un'emozione sottile, di un dialogo acuto fra passato e presente. Un risultato che si deve a chi nel Festival ha dimostrato di credere e ha continuato a sostenerlo. Primo tra tutti, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali che continua fortemente a investire nella manifestazione.
La 55a edizione del Festival si presenta con 55 spettacoli e 106 aperture di sipario, 2 rassegne di cinema, 1 laboratorio teatrale, 3 convegni, 2 concorsi, 4 premi, oltre a diversi eventi speciali e mostre d'arte.
L’evento inaugurale è The Turn of the Screw (Il Giro di Vite), opera commissionata dal Teatro La Fenice di Venezia dove ebbe la prima il 14 settembre 1954 . A proposito del racconto di Henry James, da cui è tratto il lavoro, Britten utilizzò tre aggettivi “meraviglioso, sinistro e terrificante”. Dalla novella, Britten fece trarre un libretto affascinante da Myfanwy Piper: due atti (di otto scene e 50 minuti esatti ciascuno) pensati come uno specchio: a ciascuna breve e rapida scena del primo atto se ne riscontra una analoga nel secondo in cui però la tonalità di musicale è rovesciata o più semplicemente duplicata con un leggero mutamento. L’organico è all’osso: tredici orchestrali e sei voci (che possono essere ridotte a cinque) di cui due “bianche”, due soprani e un tenore. La struttura a specchio e la prevalenza di voci “alte” fa sì che le singole rapide scene diano il senso dell’avvitarsi della vicenda sino alla tragica “giaccona” finale.
A Spoleto - secondo le indiscrezioni di stampa – la regia di Giorgio Ferrara, le scene di Gianni Quaranta, i costumi di Maurizio Galante e le luci di Daniele Nannuzzi, ci porteranno in un’atmosfera gotica, ossessiva. Marlin Miller è uno dei rari bari-tenori sul mercato con un timbro analogo a quello di Peter Pears, per il quale è stato scritto il ruolo. La protagonista è Marie-Adeline Henry. Johannes Debus dirige l’orchestra Verdi di Milano.

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