Lirica,
«L’Elisir» da spiaggia diverte Palermo
DA PALERMO
GIUSEPPE PENNISI
N on siamo nei Paesi Baschi; né in un villaggio collinare (come previsto dal libretto) né sulla spiaggia di Biarritz. L’azione si svolge in un affollatissimo e coloratissimo stabilimento balneare, pieno di giochi per vacanzieri di tutte le età con sgargianti costumi da bagno. In breve, una caricatura di Rimini in agosto vista più con le lenti di un Cinepanettone che quelle di Federico Fellini. Adina è la titolare dello stabilimento, Nemorino un bagnino un po’ cretino, Belcore un marinaio donnaiolo e Dulcamara un millantatore da spiaggia che sul bagnasciuga spaccia di tutto un po’. Questo è L’Elisir d’Amore di Gaetano Donizetti secondo Damiano Michieletto, uno dei giovani registi italiani più affermati.
Lo spettacolo, nato a Valencia, è sbarcato il 12 giugno al Teatro Massimo di Palermo (si replica sino al 19). All’inizio il pubblico delle 'prime' è apparso un po’ sconcertato. Gli applausi a scena aperta sono aumentati man mano che lo spettacolo si dipanava; sono sfociati in richieste di bis dopo la romanza Una furtiva lacrima ed il rondò Prendi, per mei sei libera. Ovazioni al calar del sipario.
L’Elisir da spiaggia è, senza dubbio, spigliato e divertente nonostante scene (Paolo Fantin) e costumi (Silvia Aymonino) un po’ troppo carichi ed un palcoscenico sempre affollatissimo. Molto curata la recitazione, anche nei dettagli minori. Il «melodramma giocoso» di Felice Romani e Gaetano Donizetti diventa, però, un’opera comica frizzante. Si ride ma si, perde tanto la dolcezza sentimentale quanto l’elegante, più che sarcastica, parodia degli stilemi operistici dell’epoca quanto, infine, il messaggio di comprensione larghissima della vita con personaggi che non sono macchiette ma uomini e donne in un ambiente di campagna dettagliato con cura dalla partitura.
Sotto il profilo musicale, puntuale (con meno brio di quanto avviene sul palcoscenico) la concertazione di Paolo Arrivabeni. Sia Desirée Rancatore sia Celso Albelo hanno interpretato più volte insieme Adina e Nemorino e si calano bene, vocalmente e scenicamente, nei personaggi. Di gran livello , Mario Cassi (Belcore) e Paolo Bordogna (Dulcamara) che cantano, recitano e anche danzano in una vera chiave da opera comica.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Michieletto ambienta l’opera di Donizetti al mare. Si ride molto ma si perde la poesia
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