mercoledì 13 giugno 2012

L’Elisir» da spiaggia diverte Palermo in Avvenire 14 giugno


Lirica, «L’Elisir» da spiaggia diverte Palermo


DA PALERMO

GIUSEPPE PENNISI


N on siamo nei Paesi Baschi; né in un vil­laggio collinare (co­me previsto dal libretto) né sulla spiaggia di Biarritz. L’a­zione si svolge in un affolla­tissimo e coloratissimo stabi­limento balneare, pieno di giochi per vacanzieri di tutte le età con sgargianti costumi da bagno. In breve, una cari­catura di Rimini in agosto vi­sta più con le lenti di un Ci­nepanettone che quelle di Fe­derico Fellini. Adina è la tito­lare dello stabilimento, Ne­morino un bagnino un po’ cretino, Belcore un marinaio donnaiolo e Dulcamara un millantatore da spiaggia che sul bagnasciuga spaccia di tutto un po’. Questo è L’Elisir d’Amore di Gaetano Donizet­ti secondo Damiano Michie­­letto, uno dei giovani registi i­taliani più affermati.

Lo spettacolo, nato a Valen­cia, è sbarcato il 12 giugno al Teatro Massimo di Palermo (si replica sino al 19). All’ini­zio il pubblico delle 'prime' è apparso un po’ sconcerta­to. Gli applausi a scena aper­ta sono aumentati man mano che lo spettacolo si dipanava; sono sfociati in richieste di bis dopo la romanza Una furtiva lacrima ed il rondò Prendi, per mei sei libera. Ovazioni al ca­lar del sipario.

L’Elisir
da spiaggia è, senza dubbio, spigliato e diverten­te nonostante scene (Paolo Fantin) e costumi (Silvia Ay­monino) un po’ troppo cari­chi ed un palcoscenico sem­pre affollatissimo. Molto cu­rata la recitazione, anche nei dettagli minori. Il «melo­dramma giocoso» di Felice Romani e Gaetano Donizetti diventa, però, un’opera co­mica frizzante. Si ride ma si, perde tanto la dolcezza senti­mentale quanto l’elegante, più che sarcastica, parodia degli stilemi operistici dell’e­poca quanto, infine, il mes­saggio di comprensione lar­ghissima della vita con per­sonaggi che non sono mac­chiette ma uomini e donne in un ambiente di campagna dettagliato con cura dalla par­titura.

Sotto il profilo musicale, pun­tuale (con meno brio di quan­to avviene sul palcoscenico) la concertazione di Paolo Ar­rivabeni. Sia Desirée Ranca­tore sia Celso Albelo hanno interpretato più volte insieme Adina e Nemorino e si calano bene, vocalmente e scenica­mente, nei personaggi. Di gran livello , Mario Cassi (Bel­core) e Paolo Bordogna (Dul­camara) che cantano, recita­no e anche danzano in una vera chiave da opera comica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA Michieletto ambienta l’opera di Donizetti al mare. Si ride molto ma si perde la poesia

Nessun commento: