lunedì 18 giugno 2012

Roma omaggia Britten con il Sogno di mezza estatein QuotidianoArte 19 giugno


Teatro dell'Opera, dal 19 al 26 giugno 2012

Roma omaggia Britten con il Sogno di mezza estate
Giuseppe Pennisi
Il 2013 non è solamente il bicentenario dalla nascita di Richard Wagner ma anche il centenario di quella di uno dei maggiori compositori del Novecento: Benjamin Britten.
Il Teatro dell’Opera di Roma anticipa le celebrazioni presentando dal 19 giugno “A Mid-Summer Night’s Dream”, uno dei lavori più affascinanti del compositore. Viene utilizzato (opportunamente ridotto dallo stesso Britten e dal suo compagno di vita, il tenore Peter Pears), il testo di Shakespeare, eliminando scene e ruoli secondari (e quindi parti del “play” la cui versione musicale avrebbe avuto una durata spropositata) ed accentuando la differenza tra la città (Atene, dove regnano regole formalmente eque ma sostanzialmente ingiuste) e la foresta (dove regna la natura, trovano rifugio i giovani amanti, la regina delle Fate Titania riconquista il re delle fate Oberon, e i villici diventano poeti.
L’opera è stata concepita in un periodo in cui Britten intendeva salvare il teatro in musica britannico, riducendone i costi (e, quindi, gli organici), impiegando voci giovani e costituendo compagnie che potessero viaggiare da città a città. La Jubilee Hall di Aldenburgh, la cittadina dove Britten e Pears risiedevano, venne appositamente ampliata per l’occasione: conteneva, però, 316 spettatori (non i 1300 circa del Teatro Costanzi), un piccolo golfo mistico (per un organico quasi cameristico) e i 18 solisti erano in gran misura giovani. Ebbe un successo enorme, nonostante fosse un lavoro “scomodo”: ironizzava sia sulla “buona società” britannica dell’epoca sia sulla storia della musica del Regno Unito, con richiami e citazioni vagamente messe alla berlina.
Il nuovo allestimento porta la firma dell’ acclamato regista scozzese Paul Curran e le scene e i costumi di Kevin Knight. Sul podio il direttore statunitense James Conlon, grande esperto della musica di Britten.
Il mondo di fate, folletti e creature irreali della commedia shakespeariana nella rilettura proposta da Curran per l’Opera di Roma, assume forme reali, fisiche.
"L’elemento fiabesco viene riportato nell’inaspettato, nella meraviglia. L’ ambientazione è moderna: un museo di arte contemporanea con l’esibizione di un tempio maya - spiega il regista - .
È un’opera che tratta della natura degli esseri umani. Il gioco, l’amore, le liti e gli scambi accompagnano i personaggi ma su tutto domina la natura, vera grande protagonista. Se il Sogno ha un messaggio -  continua Curran - è: stai attento a quello che stai facendo con la natura!".
In scena giovani voci già di prestigio internazionale: la coppia fantastica di Oberon e Tytania è intrepretata da Lawrence Zazzo e Claudia Boyle, gli innamorati Lysander e Hermia, sono interpretati da Shawn Mathey e Tamara Gura, Helena è Ellie Dehn, Demetrius è Phillip Addis,Theseus è Peter Savidge e Hippolyta, Natascha Petrinski; Puck, Michael Batten.























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