OPERA, UNA NUOVA “BUTTERFLY” SALPA DA ROMA
Roma - Dopo oltre 30 anni, un allestimento innovativo per il lavoro di Puccini, in scena da martedì nella Capitale e a settembre in programma a Palermo
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Roma - Da martedì il grande repertorio popolare va in scena al Teatro dell’Opera di Roma con Madama Butterfly di Puccini. Si tratta di un nuovo allestimento, mentre la messa in scena presentata nel 2005 (in occasione quasi del centenario del lavoro) è di oltre 30 anni fa. Più di recente il teatro ha riproposto una produzione molto bella del Teatro Comunale di Bologna, anche questa con molti anni sulle spalle. Il capolavoro pucciniano è coprodotto con il Massimo di Palermo, dove lo spettacolo arriverà a settembre. Dirige un maestro di livello: Pinchas Steinberg. Una novità è la regia di Giorgio Ferrara, noto per i suoi lavori nel cinema e nella prosa; è al debutto con lirica e, senza dubbio, darò un taglio nuovo al lavoro. Le scene sono firmate da Gianni Quaranta, i costumi da Maurizio Galante e le luci da Daniele Nannuzzi. Non è nuova a Madama Butterfly la protagonista Daniela Dessì, una delle voci oggi più famose e amate dal grande pubblico, che è approdata al difficile ruolo del verismo visionario di Puccini partendo dal belcanto e da Pegolesi. Accanto a lei un tenore poco noto in Italia ma di grandi qualità vocali come Alexey Dolgov nel ruolo di Pinkerton: siberiano, giovane ed attraente è una delle stelle del Metropolitan, del Covent Gaden e del Nationaltheater di Monaco. I personaggi che ruotano intorno ai protagonisti saranno interpretati da Anna Malavasi (Suzuki), Audun Iversen (Sharpless), Saverio Fiore (Goro), Pietro Picone (Principe Yamadori) e Anastasia Boldyreva (Kate Pinkerton).
Il libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, definita nello stesso spartito “tragedia giapponese”, fu ispirata dall’omonimo testo in un atto unico di David Belasco, che Puccini ebbe modo di vedere a Londra nel 1900: profondamente colpito dalla tragedia umana della protagonista, Cio-cio-san suicida per amore, e affascinato dall’ambientazione esotica di carattere giapponese, diede voce ad una delle eroine più famose della lirica. L’opera in scena a Roma viene presentata in quella che viene chiamata ‘edizione di riferimento”, che non è come molti ritengono la versione riadattata da Puccini per il Teatro Grande di Brescia dopo il fallimento della “prima” il 17 febbraio 1904 alla Scala, ma quella approntata per Parigi nel 1906. Sarebbe stato innovativo, disponendo di Ferrara, Steinberg e Dessì, presentare un’edizione filologica della “Butterfly” del 1904, molto più crudele (con un Pinkerton gaglioffo e razzista) di quella del 1906. Un’opera apprezzata anche alla Boston Opera e ripresa in tempi recenti, ma solo una volta, a Venezia. L’augurio è che la versione 1906 venga presentata con un’ importante innovazione oggi di prassi fuori dell’Italia: l’abolizione di secondo e terzo atto per dare vita a un unico, potente e ininterrotto quadro di 90 minuti, come nelle intenzioni originali di Puccini. (ilVelino/AGV)
(fan) 17 Febbraio 2012 13:16
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