ECO - Un nuovo “Plaza”, ma dietro le quinte
Roma, 17 set (Il Velino) - Se tanti eventi di economia internazionale avvengono all’unisono, in varie parti del mondo, unicamente gli ingenui possono pensare che ciò è frutto del destino, in questo caso benevolo, non cinico e baro. Una “cabina di regia” c’è - lo conferma una fonte del Tesoro Usa che non desidera essere citata. L’obiettivo è quello di giungere ad un riassetto dei cambi (se non del sistema monetario internazionale) prima dell’inizio delle riunioni preparatorie (G7, G24, vari “caucus” ossia gruppi regionali di Africa, Asia, America Latina) dell’assemblea annuale del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale. Andiamo con ordine. In primo luogo, i mercati valutari asiatici sono in subbuglio. Il Giappone ha già speso oltre 25 miliardi di dollari per frenare quella che sembrava un’inarrestabile ascesa dello cambio yen rispetto al dollaro, anzi fargli fare una leggerissima (ma probabilmente fragile) marcia indietro. Un impiego di risorse tale che le autorità di Governo (la banca centrale nipponica ha un’autonomia molto limitata) hanno avuto difficoltà a dare spiegazioni in Parlamento arrampicandosi sugli specchi. In parallelo, il Segretario al Tesoro americano Tim Geithner ha mostrato muscoli e mascelle in un’audizione in Senato in cui ha definito deprezzato in modo significativo lo yuan cinese. In parallelo, la Commissione Europea ha presentato un programma per mettere ordine su una parte importante del mercato finanziario del Vecchio Continente: le parti più importanti riguardano regole più rigorose in materia di derivati e di operazioni allo scoperto – solo la punta di un iceberg molto più vasto mirato a dare denti alle agenzie di monitoraggio di alcuni settori del mercato finanziario la cui istituzione è stata deliberata il 7 settembre, in occasione dell’ultimo Ecofin. C’è un nesso forte tra queste tre misure , e le altre che si vedranno nelle prossime due settimane. Mentre sulle piazze asiatiche si cerca un riequilibrio tra cambi nominali, cambi effettivi (ed in una più lunga prospettiva parità di potere d’acquisto e squilibri dei conti con l’estero), in Europa l’obiettivo è quello di mettere ordine nel proprio settore bancario e nel mercato finanziario in senso più lato. Sarebbe banale pensare che si tratti soltanto di aggiustamenti tecnici e che non ci sia una cabina di regia. In effetti, i nodi di fondo sono un’economia reale in cui i trattori sono Stati Uniti ed Asia (tranne Giappone) ed i trainati sono la vecchia Europa ed il sonnolente Impero del Sol Levante. Il riassetto dei cambi e la riorganizzazione del mercato finanziario europeo vengono visti come ingrediente essenziale per un percorso più equilibrato (dell’attuale) per uscire dalla crisi. Quindi, si sta operando come se ci fosse stato un nuovo “accordo del Plaza” analogo a quello concluso il 22 settembre 1985 tra quelli che allora erano i Cinque Grandi in cui Germania e Giappone si impegnarono a ritoccare i cambi con il dollaro ed accelerare la crescita dell’economia reale. E’ in corso qualcosa di simile? La tempistica è chiara: giungere all’Assemblea Fmi con qualcosa almeno in atto dato che alla riunione si dovrà parlare della riorganizzazione del Fondo, dei diritti di voto di singoli Paesi e gruppi di Paesi e di poltrone - una materia che molti Paesi asiatici non sono disposti a toccare se non si delinea preventivamente un riassetto del sistema monetario ed un riordino degli squilibri. Oggi non c’è esigenza di un incontro furtivo di sabato ed in una stanza d’albergo. La telematica fa questo e altro. E’ interessante capire se anche l’Italia era ed è on line.
(Giuseppe Pennisi) 17 set 2010 17:06
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento