mercoledì 15 settembre 2010

Musica, la Sagra Umbra offre la pace Il Velino 14 settembre

CLT -


Roma, 14 set (Il Velino) - Naturalmente non c’era stata un’organizzazione preventiva, ma nel giorno stesso in cui, nell’anniversario dell’11 settembre 2001, il presidente degli Stati Uniti Obama ha offerto la pace all’Islam, a Perugia, la 65sima Sagra Musicale Umbra è iniziata non con il consueto grande concerto al Teatro Morlacchi, ma con una doppia offerta di pace al mondo intero con l’auspicio che parta dalle religioni monoteiste del Mediterraneo e si estenda agli altri continenti. La Sagra ha preso avvio con un evento inconsueto: la celebrazione (ovviamente aperta a tutti) nella grandiosa cattedrale di San Lorenzo di una grande Messa Solenne cantata. Una Messa Solenne con tutte le regole del caso, presieduta dall’arcivescovo e con due sacerdoti concelebranti. L’aspetto innovativo è stata la parte musicale. Canti gregoriani che precedevano in gran misura il Concilio di Trento, scoperti nella Biblioteca Laurence Feininger presso il Castello del Buon Consiglio, una vera e propria miniera (in gran parte ancora in corso di esplorazione) poiché è una delle maggiori biblioteche di musica liturgica al mondo. In occasione di una recente mostra, il gruppo vocale “Laurence Feininger” ha curato i punti d’ascolto, da posizioni multimediali, offrendo ai visitatori la possibilità di ascoltare i canti della tradizione cristiana seguendoli direttamente dai libri esposti nelle sale. Nell’immensa cattedrale di San Lorenzo a Perugia, il gruppo vocale, guidato da Roberto Giannotti, era a sinistra dell’altare accanto all’enorme organo (alla tastiera Roberto Gini) ma l’acustica è tale che si sono avuti effetti stereofonici. La musica gregoriana (in particolare la “Missa in Nativitate Beatae Mariae Virginis” interpolata da un “Credo Regis” a due voci) ha avuto un obiettivo preciso: trasmettere il senso dell’unità del popolo cristiano prima della Riforma e della Controriforma, offrendo un bouquet di musica rara.

Alla Messa Solenne ha fatto seguito, sempre l’11 settembre, un evento davvero eccezionale, anzi straordinario nel senso etimologico della parola di “fuori dall’ordinario”. Nella chiesa di San Bevignate, edificata dai Templari ma sconsacrata da secoli, ridotta a magazzino e solo di recente restaurata ed utilizzata per spettacoli dal vivo ed altri eventi, il complesso di Jordi Savall (Hisperion XXI) ha offerto un concerto in quattro sezioni in cui, in ciascuna sezione, musica arabo-andalusa, musica berbera, musica sefardita e musica cristiana (si tratta di composizioni dal Medio Evo alle soglie del Rinascimento, quindi precedenti la Riforma) è stata eseguita con strumenti antichi oppure ricostruiti seguendo il più possibile le regole e le prassi dell’epoca. Savall e Hisperion hanno al loro attivo 54 cd e diversi libri musicologici. Va sottolineato come la gamma di strumenti suonati da un ensemble di quattro esecutori (oltre a Savall, lo spagnolo David Mayoral, il greco Dimitri Psonis e il marocchino Driss El Maloumi) abbia prodotto composizioni per molti aspetti analoghe basate su micro tonalità. Un procedimento molto moderno, non lontano da certi tratti della scuola dodecafonica viennese, che mostra a chi sa ascoltare l’unitarietà delle grandi religioni monoteiste del Mediterraneo con la musica, di recente ricordata da Papa Benedetto XVI come la più alta delle espressioni artistiche, quella che più avvicina l’uomo all’Alto.

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