giovedì 16 settembre 2010

Quando le crisi fanno bene ai giovani artisti Il Velino 16 settembre

CLT - Quando le crisi fanno bene ai giovani artisti

Quando le crisi fanno bene ai giovani artisti
Perugia, 16 set (Il Velino) - Le crisi finanziarie ed economiche si accaniscono soprattutto sui giovani, spesso i primi a perdere il lavoro; secondo l’Istat un giovane su quattro oggi in Italia cerca un’occupazione senza trovarla. Ci sono, però, talvolta alcune categorie di giovani per le cui le crisi sono, nel senso etimologico della parola, opportunità- spesso opportunità positive. Ciò avviene in settori dove vige uno star system e una cupola blocca l’accesso alle nuove leve. Lo spettacolo dal vivo è in molto Paesi uno di questi campo.
Questo pensiero è venuto in mente al vostro chroniqueur a Corso Vannucci a Perugia vedendo un centinaio di ragazzi e ragazzi (per l’esattezza 110) sciamare, nelle prime ore del pomeriggio, verso una delle migliori gelaterie della città: era la Gustav Mahler Jungendorchester , che, creata nel 1986 da Claudio Abbado, aveva provato la mattina, guidata dal 28enne David Afkham, al Teatro Morlacchi due composizioni sinfoniche di non poca difficoltà: la sinfonia tratta dai tre preludi di Mathis der Mahler di Paul Hindemith e la Sinfonia n.9 in re minore di Anton Bruckner. Due lavori per grande organico, ma molto differenti. Il primo , concepito verso la metà degli Anni Trenta e vietato nella Germania hitleriana in quanto “musica degenerata” prodotta da “un fabbricante di rumore atonale”. Il secondo è l’addio alla vita (peraltro incompiuto) di uno dei compositori tardo romantici più profondamente religiosi. La Gustav Mahler Jungendorchester , un complesso di grande livello in quanto i giovani professionisti sono scelti al termine di una procedura di selezione molto rigoroso, era, a Perugia, al termine di una tournée estiva in varie capitale europee- tournée, a sua volta, almeno in parte causata dal fatto che una Jungendorchester chiede cachet e spese di trasporto ed alloggio di un insieme orchestrale di adulti; se non altro, i ragazzi sono pronti a dividere le stanze di albergo – una voce di costo non indifferente quando si tratta di alloggiare 110 musicisti. La Sagra Musicale Umbra 2010 ha un bilancio complessivo di 100.000 inferiore a quello 2009; quindi, deve mantenere la proverbiale alta qualità risparmiando all’osso.

La sera il concerto è stato entusiasmante. Il Teatro Morlacchi è tutto di legno – una struttura “all’italiana” con ordini di palchi per non più di 700 spettatori. I 110 giovani strumentisti affollavano un palcoscenico di modeste dimensioni ed utilizzato principalmente per la prosa. Nei loro smoking (per i ragazzi) ed abiti lunghi (per le ragazze) guidati da un giovane spilungone alle prese con il dramma del ruolo dell’intellettuale in politica nella prima parte e dell’incontro di un artista con Dio nella seconda, ce la mettevano davvero tutta con entusiasmo che sprizzava dai ricci di molti di loro. La sale del Morlacchi è diventata una cassa armonica per una musica, al tempo stesso, trascinante e raffinatissima. Al termine del concerto, dieci minuti di applausi mentre i ragazzi , per la gioia, si abbracciavano e chiamavano, battendo i piedi, il loro maestro concertatore. Una serata davvero memorabile.
Unica? Non è detto. Il Teatro Massimo di Palermo che, dopo una lunga crisi, presenta da cinque anni bilanci in attivo, ha reclutato per Il Barbiere di Siviglia due giovani il tenore russo Dmitry Korchak , già da qualche anno sulle scene italiane ed il mezzosoprano georgiano Ketevan Kemoklidze (al debutto), entrambi vincitori del concorso Operalia presieduto da Placido Domingo. E’ politica del teatro quella di valorizzare i giovani anche al fine di mostrare che la sinfonica e l’opera non sono attrezzi da museo.

(Hans Sachs) 16 set 2010 12:26

Nessun commento: