CLT - Musica, Roma, 9 set (Il Velino) - La Sagra Musicale Umbra, uno tra i più antichi festival europei, in programma dall’11 al 19 settembre, giunge alla sua sessantacinquesima edizione e la dedica a tre grandi artisti sommi, nati rispettivamente trecento, duecentocinquanta e duecento anni or sono. Si tratta di Giovanni Battista Pergolesi, Luigi Cherubini e Robert Schumann, protagonisti di alcuni concerti ospitati, come da tradizione, nella città di Perugia, negli spazi offerti dalla benedettina Basilica di San Pietro e dallo storico Teatro Morlacchi e in alcuni fra i più suggestivi ed evocativi luoghi artistici dell’Umbria, fra i quali si segnalano il Museo di San Francesco di Montefalco, le chiese di Castel Rigone, San Gemini, Torgiano, Solomeo e il ritorno nello splendido Duomo di Orvieto. “Pellegrinaggi dell’anima da Pergolesi a Schumann” e il titolo scelto dal direttore artistico Alberto Batisti per l’edizione 2010 della storica rassegna. Grandi protagonisti della Sagra, andando a ritroso nel tempo, sono Schumann, apostolo del Romanticismo germanico, insieme all’ancora relativamente poco conosciuto Cherubini e la fulminante apparizione nella storia del genio di Pergolesi.
I “Pellegrinaggi dell’anima” prendono avvio dal tema di incontro di culture e di religioni che Jordi Savall presenta, nella serata di apertura, in quel luogo di fascino straordinario che è la chiesa di San Bevignate, con la sua purezza romanica fra memorie di templari e di crociati. Racchiuso in nove giorni di concerti distribuiti fra nove comuni, questo pellegrinaggio si apre e si chiude con due “Incompiute”: la “Nona Sinfonia” di Bruckner e la celeberrima “Sinfonia in si minore” di Schubert. Accanto a quest’ultima, nel concerto conclusivo della Sagra troviamo quella toccante elegia laica che è il “Requiem für Mignon” di Schumann, tratto dal “Wilhelm Meister” di Goethe. Nel celebrare i duecento anni dalla sua nascita, il festival offre l’opportunità rara di ascoltare tutti i canti che Schumann trasse dal grande romanzo di formazione goethiano, i Lieder dell’arpista e quelli appunto della piccola zingara Mignon, racchiusi insieme al “Requiem nell’opus 98”. Questo distillato del più puro spirito romantico vedrà protagonisti, oltre a Frieder Bernius e al suo illustre coro di Stoccarda, l’inedito e prestigioso trio di Monica Bacelli, Filippo Bettoschi e Pietro De Maria.
Oltre a Schumann, la Sagra Musicale del 2010 non poteva trascurare di rendere omaggio a due sommi protagonisti della musica sacra italiana, nati a cinquant’anni di distanza l’uno dall’altro, Giovanni Battista Pergolesi e Luigi Cherubini. Il contributo dato dal festival umbro nelle sue gloriose edizioni passate alla riscoperta del musicista fiorentino è stato determinante per riscrivere importanti pagine di storia della musica, grazie alla cultura e alle intuizioni di Francesco Siciliani. Nel duecentocinquantesimo anniversario dalla nascita di Cherubini, la Sagra presenta una ricca antologia di opere significative, a cominciare dal “Requiem in do minore”, composto nel 1816 per i funerali riparatori di Luigi XVI. Di questo “Palestrina del XIX secolo”, come ebbe a definirlo Adolphe Adam, sarà anche eseguito il grandioso “Credo a dieci voci”, capolavoro della sapienza contrappuntistica cherubiniana. In materia di riscoperte cherubiniane, il concerto di Maria Grazia Schiavo e degli Auser Musici al Teatro Cucinelli di Solomeo, offre le primizie di arie e ouvertures della gioventù e della prima maturità del compositore, un ritratto di Cherubini ventenne fra l’Italia, Londra e i suoi debutti parigini per il Théatre de Monsieur. E ancora, nel concerto del Quartetto Elisa, uno dei più bei quartetti di Cherubini sarà messo a confronto col predecessore Boccherini e con l’unico esempio di musica da camera lasciato con acribìa dimostrativa da Giuseppe Verdi.
Infine Pergolesi. Di questo genio che in soli ventisei anni di vita riuscì a cambiare le sorti delle vicende musicali europee, la Sagra presenta una ricostruzione dei “Vespri della Beata Vergine” realizzata dal musicologo Malcolm Bruno e affidata agli specialisti della Kölner Akademie diretti da Michael Alexander Willens. È una affascinante ipotesi che contiene tutti i grandi salmi composti da Pergolesi, insieme al toccante “Salve Regina” e ad altre antifone di raro ascolto. L’omaggio a Pergolesi non poteva inoltre ignorare il capolavoro sommo, quello “Stabat Mater” che incarna eternamente il sentimento della pietà cristiana e che la Sagra presenta, non a caso, nella Chiesa dell’Ospedale, dedicandolo a coloro che soffrono”. La Sagra 2010 si presenta, dunque, anche quest’anno ricca di suggestioni musicali e culturali, preziosa nella composizione dei suoi programmi, tutta da vivere e da godere, proprio per quella sua fisionomia che la distingue da ogni altro festival musicale italiano: è davvero un itinerario musicale nei luoghi della spiritualità umbra, fra bellezze paesaggistiche, monumentali e artistiche che hanno pochi termini di paragone e che preparano a un interiore “pellegrinaggio dell’anima”. Per questo, ogni concerto sarà quest’anno preceduto da un breve intervento sulla storia e le curiosità del patrimonio artistico conservato nel luogo che ospita la serata, un nuovo ciclo di approfondimento chiamato “Per suoni & Per immagini” e curato da Anna Belardinelli.
Una ulteriore novità, nel panorama dei comuni e paesi che partecipano a questi “Pellegrinaggi”, è il ritorno della Sagra a Orvieto, nella splendida cattedrale, il 19 settembre, con un programma di polifonia sacra. Inoltre, viene confermata la presenza della Sagra all’Ospedale di Perugia (17 settembre) cui si aggiunge il Complesso Penitenziale Capanne (15 settembre) per una sezione del festival chiamata “Musica della speranza”. La Sagra 2010 non si inaugura con un concerto, ma con la solenne concelebrazione eucaristica nella Cattedrale di San Lorenzo di Perugia presieduta dall’arcivescovo, in programma sabato 11 alle 18. Come da tradizione, la liturgia sarà accompagnata dal canto di inni e antifone in puro stile gregoriano, affidati al coro vincitore del concorso polifonico “Guido D’Arezzo”, il gruppo vocale “Laurence Feininger”, nato nell’anno giubilare 2000 per valorizzare e far conoscere al pubblico l’immenso e trascurato repertorio sacro conservato nella celebre biblioteca musicale Laurence Feininger, presso il Castello del Buonconsiglio di Trento, una delle maggiori biblioteche di musica liturgica esistenti al mondo. Sarà diretto da Roberto Gianotti, all’organo della cattedrale Stefano Rattini. La presenza di questi artisti avviene grazie alla collaborazione con la Fondazione Guido d’Arezzo che felicemente si rinnova anche per l’edizione 2010 della Sagra.
(Hans Sachs) 9 set 2010 15:29
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento