ECO - La guerre de Troie n'aura pas lieu
Roma, 10 set (Il Velino) - Chi ricorda ancora la magnifica commedia di Jean Giraudoux “La guerre de Troie n’aura pas lieu” ? Scritta per la regia e l’interpretazione di Louis Jouvet andò in scena nel novembre 1935, in Italia venne ripresa da Diego Fabbri negli anni Sessanta. La pièce narra come tutto fosse stato fatto per evitare la guerra di Troia; anche restituire Elena a Menelao prima che Paride mostrasse le proprie doti di uomo, ma il cinismo di alcuni politici e le manipolazione dei media fanno scoccare (per errore) la freccia fatale di un ubriaco proprio mentre si celebra la pace e scoppia il conflitto. La pièce era premonitrice di quella che sarebbe stata, pochi anni più tardi, la seconda guerra mondiale. Ci sono molte analogie con la situazione politica in Italia oggi: nessuno vuole elezioni ma il dardo può scappare all’improvviso e ci si può trovare in campagna elettorale. Su Il Velino i rischi sono stati illustrati in altre occasioni: quello più immediato riguarda i tassi d’interesse sul debito pubblico; quello più a medio e lungo termine concerne le riforme messe in cantiere, dal federalismo fiscale alla scuola. Elezioni oggi, o nel breve periodo, comportano gravi rischi di cui tutti sono consapevoli. Ma se, nonostante tutto, la freccia di un ubriaco le mettesse in moto? Cosa si dovrebbe fare in materia di politica economica? L’aspetto più delicato e più immediato riguarda i tassi e il servizio del debito pubblico. Ciò vuole dire tenere dritta la barra dei conti pubblici ed evitare finanziarie elettorali (come quella che un Governo “tecnico” fece nel 1996). Al tempo stesso, però, una campagna elettorale comporta inevitabilmente tensioni, quindi un aggravarsi delle tensioni sociali sino a poter diventare lacerazioni. Occorrerà, quindi, virtuosismo per tenere la barra dei conti ed evitare incendi sociali che potrebbero anche portare a risultati elettorali non in grado di garantire la governabilità. Ci vorrà maestria per trovare un equilibrio, necessariamente dinamico, tra questi due obiettivi all’apparenza contrapposti ma in sostanza complementari.
(Giuseppe Pennisi ) 10 set 2010 16:14
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