Tutti, destra, sinistra e centro, inneggiano alla meritocrazia come strumento per vincere la sfida della competizione globale, in particolare con l’Estremo Oriente (Cina & Co). In effetti, da un’inchiesta recente del New York Times, si ricava che la Cina sta aumentando la partecipazione dello Stato nel settore manifatturiero (non solo nelle industrie di base), colpito, come nel resto del mondo, dalla crisi economica e dalla brusca flessione del commercio mondiale nel 2009. La riorganizzazioni delle imprese è accompagnata dalla ricerca di nuovi manager lanciata per concorso pubblico tra il miliardo di cinesi interessati. Le procedure si annunciano severe, quali quelle per il concorso per il Mandarinato del Celeste Impero di un tempo. L’attesa dei risultati sarà spasmodica. L’intenzione è che verranno scelti i migliori, la “crème de la crème” (come dice, storpiando il francese, un proverbio inglese).
In Italia, il Commissario di Governo del Comune di Bologna, Prefetto Cancellieri, aveva lanciato l’idea di selezionare il nuovo Sovrintendente e il nuovo Direttore Artistico del Teatro Comunale facendo ricorso ad un bando pubblico, così come previsto dalla “direttiva” del piacentino Pierlugi Bersani (emessa quando era al Governo e ancora oggi in vigore). Apriti Cielo! Il Pd emiliano ha dissotterrato l’ascia di guerra: i nomi dei valorosi aspiranti al suicido (viste le finanze del Teatro) li hanno già. Quindi perché perdere tempo in concorsi (pur se bressaniani)?
La destra non sembra abbia idee differenti. Un’inchiesta del Sole 24 Ore analizza il cambio di squadra nelle aziende in cui la Regione Lazio è azionista di riferimento o totalitario; a cominciare da Sviluppo Lazio per giungere alla Filas, al Bic ed ad Unionfidi ed ad una galassia di sigle minori, alcune delle quali il nuovo governo della Regione avrebbe l’intenzione di accorpare, o smantellare o chiudere. Vengono indicati anche nomi ed emolumenti di chi verosimilmente avrà le nuove poltrone, in gran parte candidati al Consiglio o alla Giunta regionale ma che non ce l’hanno fatta. Dal California Institute of Technology e dalla University of Pennsylvania, dove si sono trasferiti da anni, Andrea Mattozzi e Antonio Merlo, affermano che questa è la strada verso la mediocrazia. Più semplicemente credo che si vuole selezionale “la crème de la crème brülée”. A ciascuno il suo.
© - FOGLIO QUOTIDIANO
di Giuseppe Pennisi
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