Mentre a Milano ed Torino sta volgendo al termine la terza edizione della grande kermesse di Mi.To., è utile ricordare due manifestazioni musicali di alta qualità che in autunno hanno luogo in Italia centrale e sono dedicate alla musica dello spirito. La più antica è la Sagra Musicale Umbra giunta alla 64 edizione; coinvolge numerose città della regione e gode di una partecipazione molto attiva della popolazione. Più recente (è alla nona edizione) la pisana Anima Mundi.
Da quanto Alberto Batisti ne ha assunto la direzione artistica , ogni Sagra ha un tema specifico: nel 2008 lo è stato la Divina Commedia di Dante, nel 2009 il tema èquanto dedicata a Santa Cecilia che patrona della musica . La Santa è il fulcro della manifestazione poiché sono incentrate su di lei sia opere conosciutissime sia primizie barocche sia nuove composizione contemporanee.
In breve Georg Friederich Haendel e Joseph Haydn (in occasione della ricorrenza dei 250 anni dalla morte del primo e dei 200 anni da quella del secondo) e chicche di Herny Purcell e Alessandro Scarlatti vengono giustapposti al Novecento “storico” di Benjamin Britten e alla contemporaneità di Ivan Fedele, Sofia Gubaidulina, Salvatore Sciarrino, Arvo Pärt e Marco Momi con composizioni in qualche modo correlate a Santa Cecilia.
La Sagra è iniziata al Teatro Morlacchi di Perugia il 12 settembre con l’esecuzione dell’oratorio Le Stagioni di Haydn,un grande affresco corale, diretto da Enoch zu Guttenberg alla guida dei Filarmonici di Baviera - KlangVerwaltung e del Chorgemeinschaft Neubeuern. Solisti il soprano Carolina Ullrich, il tenore Jörg Dürmüller e il basso York Felix Speer. Anche la chiusura avverrà al Teatro Morlacchi, il 25 settembre, con l’esecuzione della sontuosa Messa Solenne di Santa Cecilia di Charles Gounod diretta da Michel Tabachnik alla guida della Noord-Nederlands Orkest (NNO), formazione che si esibisce per la prima volta in Italia. Tra queste due date un programma ricchissimo per tutti coloro che amano i vari modi in cui veniva e viene declinata la musica “alta”.
Il vostro chroniquer ha assistito al concerto inaugurale. Le Stagioni è opera matura di un Joseph Haydn quasi settantenne; composta nel 1800 rappresenta , sotto numerosi punti di vista, un ponte tra il classicismo settecentesco ed il romanticismo del secolo appena iniziato. Si avvertono presagi , principalmente con il Freischütz di Weber (la tempesta della seconda parte e la caccia della terza) e con la Sinfonia Pastorale di Beethoven (la descrizione della natura, specialmente nella prima parte sin dall’introduzione in Si bemolle).
Ciò che distingue l’esecuzione concertata da Enoch zu Guttenberg , alla guida di un orchestra e di un coro da lui creati, rispetto ad altre – anche a quelle più presenti nella discografia corrente (ad esempio le incisioni di Harnoncourt e di von Karajan, ora facilmente trovabili in edizioni economiche) è l’accento su questi presagi romantici, pur restando nella struttura formale classica. Per zu Guttenberg, non siamo più in un “oratorio” settecentesco – in effetti Le Stagioni non furono pubblicate come “oratorio” ma con un titolo neutro Le Stagioni , da Thomson, messe in musica da Joseph Haydn – ma in un’anticipazione di quella che sarebbe stata l’opera romantica tedesca prima della riforma wagneriana. E’ un’opera a tre personaggi (padre, figlia, fidanzato della figlia), semplici (contadini), con un doppio coro (pure esso di contadini) a loro contorno. Si avverte una vicenda di amore nel trascorrere delle stagioni e nel comprendere insieme il significato (trascendente) della esistenza terrena. Caroline Ulrich è un giovano soprano lirico cileno, con un volume potente, molto abile nel raggiungere tonalità alte e in momenti di coloratura. Jörg Dürmüller è un tenore dalla emissione pura e dal timbro leggermente scuro (forse anche a ragione delle sue esperienze in ruoli wagneriani), Martin Danes è un baritone-basso , specialmente apprezzabile nei momenti in cui è richiesta agilità.
Di grande impatto anche il concerto di Soeur Marie Keyrouz e il suo Ensemble de la Paix, da anni anche grande successo discografico in quanto i canti della giovane suora maronita sono di particolare appello pure alla nuove generazioni.
Due appuntamenti importanti per chi ama la musica contemporanea: il concerto, nel Museo di San Francesco a Montefalco, del gruppo Kamerinis Koras Brevis di Vilnius in cui verrà eseguito l’Hymn to St. Cecilia di Britten a quello a Torgiano nella Chiesa di San Bartolomeo ove, alle ore 21, Ullrike Brand al violoncello, Margit Kernalla bayan-fisarmonica e Roberta Cortese come voce recitante a due composizioni di Sofia Gubaidulina: In Croce per violoncello e fisarmonica e i 10 Preludi per violoncello solo che accompagnano la recita di Paese senza parole di Dea Loher.
Più giovane la rassegna di musica dello spirito , antica e contemporanea, “Anima Mudi” che da nove anni viene organizzata ogni autunno a Pisa. Il direttore artistico è Sir John Gardiner e si conta su esecutori di grande rilievo. La rassegna si svolge dal 15 settembre al 9 ottobre. Pure a Pisa Haendel e Haydn hanno un posto speciale. La rassegna è iniziata con il grande oratorio haendeliano “Israel In Egypt” e include “La Creazione” e “Le ultime parole di Cristo sulla Croce” di Haydn. Grande attesa per la prima mondiale di un oratorio o opera-oratorio di Don Marco Frisina , compositore sempre al limite tra la musica “alta” e quella più popolare al fine di attirare pubblico nuovo alla musica sacra: dopo avere girato l’Italia (e non solo) con “La Divina Commedia”, debutterà a Pisa la sua lettura musicale del “Cantico dei Cantici”.
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