domenica 27 settembre 2009

IL FLAUTO MULTIETNICO ONORA O OFFENDE MOZART? Milano Finanza 26 settembre

L’attesa “prima” italiana del “Flauto Magico” (rielaborato dall’Orchestra di Piazza Vittorio) ha avuto luogo il 23 settembre a Roma a conclusione del Festival del Bel Canto dell’Accademia di Santa Cecilia ed ad inaugurazione dellaa XXIV edizione del RomaEuropa Festival- da cui è prodotto. Da Roma andrà a Napoli ed in Emilia (inaugura la stagione lirica dei Teatri di Reggio), per poi viaggiare in Francia in gennaio, continuare la tournée in Italia, arrivando forse a New York.
Dell’opera di Mozart l’azione è semplificata e la partitura riscritta (con interventi jazz, pop, rock, raggae e quant’altro). Violini e contrabbassi sono affiancati da batteria, combas, sax, dijembe e strumenti afro-cubani. Le voci, provenienti da vari continenti, rispecchiano abbastanza bene l’originale. Da un lato, si può dire che questo è ciò che i viennesi videro ed ascoltarono il 30 settembre 1791 al Theater auf der Wieden : un musical in cui l’impresario era anche uno dei protagonisti e canzonette, lazzi e frizzi si intercalavano a musica “colta”. Da un altro lato, si può deprecare il sacrilegio dell’originale mozartiano. Da un terzo punto di vista, l’operazione può venire letta come un modo per avvicinare al teatro in musica “colto” un pubblico nuovo e compiere un esperimento di integrazione inter-etnica . Lo spettacolo è piacevole non scivola mai nel volgare ed ha alcune voci di grande pregio (Pietra Magoni nel ruolo della Regina della Notte e Silvie Lewis in quello di Pamina). Divertente l’africano Pap nel ruolo di Papageno. Accattivanti le scene e le animazioni. Il pubblico ha risposto con vero entusiamo.

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