Il Ravenna Festival ha circa venti anni. L’edizione 2009 – dal 14 giugno al 18 luglio- è giunta a metà percorso: offre di tutto e più - dall’opera lirica (in coproduzione con Salisburgo e Parigi) al balletto, alla concertistica (sia sinfonica sia cameristica), a novità assolute di avanguardia, ed ad un gemellaggio importante (con Sarajevo). Nonostante la crisi internazionale, e le previsioni iniziali di circa 60.000 spettatori rispetto ai 10.000 del 1999), ora se ne stimano quasi 75.000. Due terzi del budget (€ 6 milioni) è fornito da sponsor e dalla biglietteria. 500 carnet gratuiti vengono dati a giovani di meno di 25 anni per incoraggiare la cultura musicale; in crescita l’affluenza di stranieri (circa 8% del pubblico).
Uno degli appuntamento più importanti è l’opera “Demofoonte” di Jommelli con la direzione musicale di Riccardo Muti (di cui abbiamo riferito su “Milano Finanza” del 6 giugno in occasione del debutto a Salisburgo); sarà a Ravenna sino al 7 luglio ed in vari teatri europei in autunno. Tra i concerti ascoltati di particolare rilievo quelli diretti da Pierre Boulez e Cristoph von Dhonaniy, nonché una vera rarità, la “Missa Defunctorum di Paisiello, concertata da Muti che verrà replicata in vari auditorium italiani. Molto vasto il menu per le prossime settimane: per chi ama la danza appuntamenti da non perdere sono la Soirée Maja Plisetskaja –con i migliori danzatori russi del momento-, Le Baccanti di Micha von Hoecke ed il Sutra con i monaci buddisti del Tempio Shaolin; per chi preferisce il teatro, “Rumi” un lavoro concepiti, disegnato e diretto da Robert Wilson; per la grande sinfonica il punto forte è il concerto di Muti alla guida dei complessi del Maggio Musicale Fiorentino (Brahms e Beethoven) che il 12 luglio verrà eseguito al Palazzo De André ed il 13 al Centro Sebra di Sarajevo. Per i dettagli, www.ravennafestival.org.
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