lunedì 8 dicembre 2008

RICERCA E INNOVAZIONE, CARTE VINCENTI A ROMA 9 dicembre

Una leggenda metropolitana è quella secondo cui Roma in quanto Capitale sarebbe al riparo da crisi poiché il pubblico impiego rappresenta un ammortizzatore (a ragione della sicurezza del posto di lavoro e della rigidità degli stipendi): i dipendenti pubblici sono circa 400.000 , meno di uno ogni dieci abitanti dell’area metropolitana- in periodi difficili, un cuscinetto, non una muraglia. Inoltre, Roma non è – o meglio non è più- il perno di banche universali o polifunzionali; nessun istituto di credito romano di grandi dimensioni ha preso rischi con i derivati - quindi, il settore finanziario soffre meno che altrove. Si avvertono segni di difficoltà nel commercio e nel turismo; è, però, difficile distinguere in che misura tali difficoltà dipendano dalla crisi del secolo dei mercati finanziari (e dei suoi riflessi sull’economia reale) ed in quale proporzione esse rappresentino un aggiustamento, in parte fisiologico, dopo una rapida espansione.
Il comparto che da più preoccupazioni è il manifatturiero, specialmente quello rivolto verso mercati esteri in forte contrazione. Mentre nel primo semestre del 2008 l’export laziale:ha registrato un aumento in valore del 10,8% rispetto allo stesso periodo del 2007 (quasi il doppio di quanto riportato dall’Italia nel suo complesso, 5,9%), ora si avvertono sintomi di affanno, particolarmente per comparti come il chimico-farmaceutico, il motore del successo delle esportazioni dall’area. Da prima che la crisi del secolo si scatenasse (o quanto meno che ci se ne rendesse conto)- sono in ambasce l’elettronica e la meccanica. Su Fiumicino e sul suo indotto pesano le incognite del futuro delle alleanze internazionali della Cai: una partecipazione di AirFrance-Klm potrebbe fare diventare l’aeroporto la terza “hub” di una primaria compagnia intercontinentale (con effetti di traino sul resto dell’area), mentre un’intesa con Lutfhansa Italia sposterebbe attività verso Malpensa.
Parte delle misure per alleviare il potenziale scivolamento al di sotto della soglia di povertà per molti abitanti di Roma e dell’hinterland (le stime variano dalle 10.000 alle 20.000 persone aggiuntive allo stock esistente, circa 300.000 – la variabile più importante è il futuro di Fiumicino) sono incluse nella parte più direttamente “sociale” del decreto legge del 28 novembre.
Occorre, però, porre l’accento su cosa fare per evitare, in primo luogo, l’aggravio nei settori produttivi più colpiti ed in secondo luogo preparane il rilancio. Il Presidente dell’Unione Industriali, Aurelio Regina, ha proposto “un team contro la crisi”. E’ sui contenuti del lavoro di questo “team” , o di un osservatorio creato dagli enti locali, che occorre riflettere. Dato che sarebbe illusorio, pensare ad interventi di Pantalone a sostegno di questo o di quello, occorre puntare sulle sinergie tra ricerca, innovazione (del vasto patrimonio Cnr e Università) ed imprese per rilanciare produttività e competitività riducendo i costi. E’ una sfida ardua, ma non impossibile.

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