lunedì 15 dicembre 2008

L’UFFICIO COMPLICAZIONI E’ SEMPRE APERTO, Il Tempo 15 dicembre

Uno dei maggiori umoristi del Novecento, Achille Campanile, avrebbe scritto una commedia esilarante se avesse letto lo stringato ma eloquente Focus n. 119 dell’Istituto Bruno Leoni (IBL) su come, prendendo l’avvio da un’idea buona (semplificare la ragnatela di regole con cui ogni giorno impattano uomini, donne, vecchi e bambini, nonché soggetti collettivi come le imprese), i barracuda-esperti annidati in ogni anfratto della Pa hanno creato un vero e proprio “ufficio complicazioni affari semplici” (Ucas). L’idea risale ai tempi della crisi valutaria del novembre 1992 quando anche i barracuda più voraci si resero conto che la valanga normativa (spesso confusa e sempre disorientante) era una delle palle al piede dell’Italia che produce (ma la delizia della miriade d’azzeccagarbugli sparsi per la Penisola). Occorreva, quindi, avere contezza dei suoi effetti economici (tramite l’Air. Analisi d’impatto della regolazione), e sfoltire drasticamente la selva oscura di leggi e regolamenti. Negli Usa – ricordiamolo- all’inizio degli Anni 80,l’Amministrazione Reagan varò una norma (mai modificata da allora) in base alla quale nessun disegno o proposta di legge potesse venire considerato dal Congresso de non accompagnato da una rigorosa analisi dei propri costi benefici e dei propri effetti (nonché della semplificazione nel panorama normativo esistente) ; tale analisi deve essere certificata dal General Accounting Office – l’equivalente, in parte, nella nostra Conte dei Conti. Misura analoga è stata introdotta in Francia durante la Presidenza Mitterand e da quasi tutti i Paesi Ocse. Si tratta di buon senso bipartisan, documentato in diverse pubblicazioni di fondazioni tedesche.
In Italia, dopo anni di dibattiti, è stata formalizzata una procedura che ambiva essere analoga a quelle ricordate. Lo si è fatto con la legge 246/2005 (uno degli atti meno noti della precedente legislatura) il cui regolamento è entrato in vigore il 18 novembre scorso (ma il Governo in carica non si è accorto di essersi reso mani e piedi ai barracuda-esperti?). La lettura del lavoro IBL (i cui dati e fatti non sono stati smentiti da nessuno) farebbe scoppiare dalle risa se non mostrasse chiaro e tondo come solo per la fase sperimentale si è messa in piedi una struttura barocca di comitati e consulenti che, per di più, non condurrà che marginalmente quell’analisi economica che dovrebbe essere il cuore dell’Air. Nessuna delle esperienze straniere ha nulla di simile. All’estero, anzi, ci ridono dietro. naturalmente con eleganza: basta leggere due recenti lavori del Centre for Europen Policy Studies (Ceps).
Che fare? Sbaraccare il complesso impianto rococò, eliminare incentivi a barracuda-esperti (rendendo tutti gli incarichi a titolo gratuito, come già fatto in alcuni Ministeri), e soprattutto introdurre una norma generalizzata in base al quale ciascuna legge “tramonta” dopo un certo numero di anni (7-10) se non viene di nuovo approvata (e aggiornata) dagli organi competenti. Gli Ucas sono più perniciosi dei fannulloni.

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