Con l’avvicinarsi del Natale, un po’ in tutte le Chiese si organizzano festival di musica sacra, spesso presentando lavori di grandissimo impegno come il “messia” di Händel. I buoni propositi, e le ambizioni, non sempre in linea con i risultati. Eppure, proprio di recente, a Roma e non solo, si è potuta ascoltare musica dello spirito fi altissimo livello. Due manifestazioni, di differente portata, hanno caratterizzato l’autunno musicale. La più breve (e meno pubblicizzata) è stato il Festival contemporaneamente barocco, tenuto a Siena dall’11 al 30 ottobre, un progetto innovativo che ha affrontato i linguaggi musicali e teatrali del barocco, con il proposito di mettere in risalto le relazioni con la sensibilità contemporanea. L’importanza della manifestazione (che non ha riguardato unicamente attività concertistica ma anche teatrale, di teatro in musica, di cinema ed incontri e seminari) è data dal fatto che la nuova direzione artistica dell’Opera di Roma ha indicato di riservare al “contemporaneamente barocco” parte delle attività del Teatro Nazionale, la seconda sala a disposizione dell’istituzione. Al Teatro dell’Opera di Zurigo ed a quelli di Berlino – si badi bene – il barocco contemporaneo, o interpretato in modo contemporaneo, sono i generi che più attirano il pubblico giovane.
A questo riguardo, vale una segnalazione l’evento centrale del festival: la realizzazione, in forma semiscenica di uno dei più importanti oratori di Alessandro Scarlatti, “Il trionfo della SS Vergine assunta in Cielo (1706)”, affidato alla regia di Alessio Rosati, direttore artistico del festival, e all'esecuzione musicale dell'orchestra barocca Il Rossignolo, gruppo in residence del festival, diretto dal maestro Ottaviano Tenerani. E’ uno spettacolo avvincente che probabilmente presto si rivedrà e riascolterà a Roma, ed altrove.
Più esteso in durata (dal 12 ottobre al 30 novembre) il VII Festival Internazionale di Musica ed Arte Sacra, organizzato, nelle maggiori basiliche romane, dalla Fondazione Pro-Musica ed Arte Sacra. Il complesso sinfonico in residenza sono i Wiener Philalmoniker ma si possono ascoltare altre orchestre europee ed anche americane che raramente sono in tournée in Italia. Un evento, quindi, speciale..Il Festival è stato inaugurato con una vera chicca: la prima mondiale dell’esecuzione della nuova edizione critica dell’Arte della Fuga di Bach da parte di un ensemble internazionale costituto a questo scopo- un evento carico di emozione nell’abside di San Giovanni in Laterano. E’ stato, il 30 novembre, con un’altra “prima mondiale”: la nuova edizione critica della Musiclasches Opfer, sempre di Bach. I Wiener hanno offerto la Sesta di Bruckner in una stracolma San Paolo fuori le mura e, tra l’altro, presenteranno il 27 novembre, in San Giovanni in Laterano, l’oratorio di Haydn “Le ultime sette parole del nostro Redentore sulla Croce”. Per gli appassionati d’organo, una serie di concerti dal 18 al 20 novembre. Per chi desidera una sintesi attraverso i secoli ( da Palestrina a Krämer) una serata di “musica delle cattedrali europee”, il 27 novembre, a San Paolo Fuori le Mura affidata a Leo Krämer ed alla filarmonica ed al coro della Saar. Tra gli altri appuntamenti particolarmente importanti delle prossime settimane: “Ein deutsches Requiem” di Brahms, eseguito dall’Orchestre de la Suisse Ronande guidata da Mark Janowski ed una “Messa per l’Immacolata” con sacro antico (Monteverdi) e moderno (Pärt) ad opera dell’orchestra e coro del National Shrine di Washington diretto da Peter Latona. Quasi a ridosso del Natale, infine, il Roma Festival Barocco ha portato i fasti dello spettacolo barocco in Chiese (Sant’Apolinnare, Sant’Eustachio) ed in Palazzi (quali la Sala Accademica dell’Istituto di Musica Sacra) con complessi , italiani, di altissimo livello.
Probabilmente, i modesti budgets di cui dispongono i parroci non permettono di essere all’altezza di molti programmi. I cori ed i complessi semi-dilettanti sono comunque un’utile palestra. Sarebbe forse più efficace con contenuti più in linea con le capacità degli esecutori.
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