LETTURE/ L’Universo di
Puccini: da Le Villi a Turandot
Pubblicazione:
mercoledì 30 marzo 2016
Giacomo Puccini
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NEWS Musica
Il Teatro
alla Scala ha annunciato che nei prossimi anni porrà l’accento su Puccini,
iniziando dal prossimo 7 dicembre. Tra poche settimane, il Teatro dell’Opera di
Roma metterà in scena una nuova produzione de Il Trittico, lavoro
commissionato dal Metropolitan di New York che propone, in una sola serata, tre
diversi aspetti della musica del Novecento storico: il verismo quasi
granguignolesco de Il Tabarro, la dissoluzione della diatonia (ed
accenni alla dodecafonia) di Suor Angelica e il ‘chiacchierar cantando’
di Gianni Schicchi. Quasi a ruota il Teatro alla Scala presenterà quella
che possiamo chiamare la ‘prima mondiale’ de La Fanciulla del West,
altra opera commissionata dal Metropolitan, ma nota nella versione della prima,
fortemente rimaneggiata dal direttore d’orchestra Arturo Toscanini, il quale
aveva la (brutta) prassi di riadattare a proprio modo le partiture – fece un
proprio scempio del finale diTurandot composto da Franco Alfano a causa
della morte del compositore lucchese.
Per gustare
a pieno Puccini (autore ritenuto ‘popolare’) occorre prepararsi. Era un
compositore lento e raffinato, che produceva poco e con molta meditazione. Era
anche il compositore di fine ottocento-inizio novecento che più ha inciso su
quella grande miniera (poco conosciuta in Italia) che è l’opera moderna e
contemporanea americana. Nonostante la crisi e la natura privata dei
teatri siano privati (finanziati principalmente da biglietteria, sponsor
e vendita di diritti televisivi e cinematografici), negli Stati Uniti ci sono
circa venti prime mondiali l’anno che hanno successo in Germania, Francia,
Giappone ed anche Cina ma raramente varcano le Alpi (anche se qualcosa si è
visto al Teatro Regio di Torino e di recente al Teatro dell’Opera di Roma).
Quindi, è
bene prepararsi per affrontare Puccini. Non mancano tomi anche molto dotti su
Puccini. Per l’ascoltatore che voglia comprenderne la musica pur se non ha una
preparazione specifica si consiglia la nuova edizione di L’Universo di
Puccini: da Le Villi a Turandot di Alberto Cantù con introduzione di
Daniele Gatti che esce in questi giorni per i tipi di Zecchini Editore (250
pagine, € 20).
E’ un volume
che si legge tutto di un fiato, in quanto può essere visto come un romanzo
della biografia di Puccini, letta attraverso le opere. E’ un viaggio che
accompagna il lettore per mano attraverso l’universo pucciniano. Non è un libro
tecnico ma neanche un testo di alta divulgazione poiché basato su serio rigore
scientifico. Tramite l’universo pucciniano leggiamo anche il mondo culturale
della fine dell’ottocento e l’inizio del novecento, un mondo che in gran misura
considerò Puccini autore da cassetta, quasi provinciale e la cui vera statura e
portata innovatrici venne compresa subito solo da George Bernard Shaw.
Questa
estate il Festival Pucciniano di Torre del Lago – una delle quattro
manifestazioni musicali italiane riconosciute per legge ‘di rilievo
internazionale’ – presenterà accanto alla conosciutissime La Bohéme,
Madama Butterfly e Turandot – la Turandot di Ferruccio
Busoni, quasi a sottolineare il carattere innovativo ben analizzato da Cantù.
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