mercoledì 28 maggio 2014

Lo spettacolo entra in GUERRA in Avvenire 28 maggio

Lo spettacolo entra in GUERRA


GIUSEPPE PENNISI


ROMA

L
a presentazione, alla presenza del Capo dello Stato, di
Cesare Battisti: l’ultima fotografia lu­nedì sera al Parco della Musica a Roma, dà il via a una serie di manifestazioni che arti e spet­tacolo organizzano nel cente­nario della Grande Guerra. Il documenta­rio di Clemente Volpini con regia di Grazia­no Conversano (che andrà in onda sabato 31 maggio su Rai Storia alle 21,15) è lavoro di ottima fattura che illustra la vita, e la mor­te, di Battisti (e di Fabio Filzi ) giustappo­nendo l’Europa dell’inizio del secolo scor­so con quella di oggi. «Quello della storia – ha detto il direttore generale della Rai Luigi Gubitosi nell’introdurre la serata – sarà un settore in cui cercheremo di mantenere in­tatto lo sforzo e anzi di fare ancora di più». Si alterneranno così per 5 anni, fino al 2018, una serie di programmi televisivi, appun­tamenti settimanali e quotidiani, produ­zioni nazionali e coproduzioni internazio­nali, per comprendere fatti, personaggi, cul­tura e società dell’epoca. Nel programma

Eco della Storia,
condotto da Gianni Riotta, ci saranno dibattiti sulle conseguenze del conflitto con Giuliano Amato e Franco Ma­rini e gli storici Mario Isnenghi e Valerio Ca­stronovo. Rai Storia sta compiendo il re­stauro in alta definizione dei film-docu­mentari sulla Grande Guerra e nuove rea­lizzazioni in 3D, destinate anche alle video­installazioni museali. Grande lo sforzo an­che di Radio Rai, con la staffetta di Radio­due e Radiotre sul Sentiero di pace (su Ra­diotre Marco Paolini leggerà Un anno sul­l’altipiano).
Il momento clou delle inziati­ve Rai, sarà il 28 giugno, anniversario dello scoppio della guerra, con la nuova opera

Sarajevo del
maestro Nicola Piovani che de­butterà a Trento con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai.

Anche musica e teatro guardano alla Gran­de Guerra. Un’anteprima si è avuta al festi­val
Printemps des Arts a Montecarlo. Uno dei concerti di apertura, quello affidato a Philippe Bianconi è stato fortemente carat­terizzato dal ricordo della fase in cui nelle coscienze fu chiaro che si passava da 'una guerra lampo' ad un lungo 'conflitto di po­sizione', di trincea. Il titolo stesso En Noir et Blanc di Claude Debussy è, ispirato alle stampe di Goya sugli orrori della guerra.

In Italia un festival musicale estivo (quello di Ravenna, giunto ad un quarto di secolo) è dedicato alla Grande Guerra. Dal 5 giugno al 4 luglio, la Prima Guerra Mondiale sarà il filo conduttore della manifestazione: si ria­scolteranno la Messa degli alpini e quella delle alpi marittime (nonché il
Requiem ver­diano tanto nella città romagnola quanto nel Santuario di Redipuglia con la direzio­ne di Riccardo Muti), gli echi di battaglie ed i rapporti tra amore e guerra attraverso la musica; ci saranno spettacoli di prosa ispi­rati a quegli anni, molte grandi orchestre i­taliane e straniere con sinfonica sul tema.

Possiamo anticipare che al Teatro alla Sca­la, dopo l’inaugurazione con
Fidelio di Beethoven (inno alla libertà ), debutterà il 15 gennaio 2015 Die Soldaten di Zimmer­mann: la denuncia degli orrori della guerra viene spostata dalle guerre tra francesi e fiamminghi nel settecento alla prima guer­ra mondiale. Infine il festival estivo di Salisburgo (18 lu­glio -31 agosto) dedicherà una sezione al te­ma. Due settimane di musica spirituale, un’opera commissionata a Marc-André D’Albavie ( Charlotte Salomon ) relativa alle tensioni aperte dopo la pace di Versailles e la prima mondiale del dramma The For­bidden Zone: di Duncan Macmillan sulla guerra come vista e sentita dalle donne nel­la zona a loro 'proibita'; verrà interpretato da attori di lingua inglese e tedesca.

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Centenario


La Rai apre le celebrazioni del Primo conflitto con il documentario su Cesare Battisti e la nuova opera di Piovani «Sarajevo». E Muti a Redipuglia col «Requiem» guida la carica dei concerti

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