Eschilo e Aristofane rivivono a
Siracusa
di Giuseppe Pennisi
Per il centenario del primo ciclo di rappresentazioni
classiche al Teatro greco di Siracusa, l'Inda (Istituto nazionale del dramma
antico) ha fatto le cose davvero in grande: dopo un Viaggio di Argo che ha
portato in varie città un lavoro ispirato al teatro antico, fino al 22 giugno
ogni sera c'è uno spettacolo al Teatro siracusano.
Si possono quindi apprezzare la trilogia Orestea di Eschilo (Agamennone, Le
Coefore e le Eumenidi) con la regia di Luca De Fusco, scene e costumi di
Arnaldo Pomodoro, musiche di Antonio Di Pofi, e coreografia di Alessandra
Panzavolta e Le Vespe di Aristofane, con la regia di Mario Avogadro, scene e
costumi sempre di Pomodoro, musiche della Banda Osiris e coreografia di Ivan
Bicego-Varengo. Il contrasto è ben scelto. La trilogia di Eschilo viene
presentata in modo astratto, quasi minimalista, per dare risalto all'eternità
del mito del potere e delle implicazioni tragiche che esso comporta (fra gli
interpreti, Mariano Rigillo ed Elisabetta Pozzi). Le Vespe, invece, ha il passo
di una farsa corrosiva nei confronti degli Azzeccagarbugli (avvocati,
burocrati, anche magistrati) di tutti i tempi e luoghi. Alla contemporaneità
della scrittura musicale di Di Pofi, docente di composizione al Conservatorio
di Santa Cecilia, noto soprattutto per le sue musiche per film e per balletto,
viene giustapposto il vaudeville della Banda Osiris. Anche se le tre serate
possono essere viste singolarmente, è preferibile seguirle in sequenza, da
Agamennone a Le Vespe, perché parte di una concezione unica e ben integrata.
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