sabato 24 maggio 2014

Don Giovanni tra la vita e la morte impenitente in Avvenire del 25 maggio



Lirica.

Don Giovanni tra la vita e la morte impenitente


GIUSEPPE PENNISI

PALERMO
I
l nuovo allestimento del Don Gio­vanni di Mozart – stasera in scena al Massimo di Palermo, dove ha de­buttato, prima di andare in altri tea­tri italiani e poi francesi) – ha due carat­teristiche: utilizza la versione detta 'di Vienna' e un impianto scenico molto semplice e adattabile a vari palcosceni­ci (un’esedra girevole ed alcuni elemen­ti di attrezzeria, tra cui un suggestivo la­birinto 'di verzura'). La drammaturgia (regia di Lorenzo Amato, scene di Ange­lo Canu, costumi di Marja Hoffmann) e la direzione musicale (Stefano Ranzani) danno una lettura originale del lavoro: in un contesto cupo (dal re maggiore dell’'andante' dell’ouverture), il dram­ma non è affatto 'giocoso' ma una pa­rabola della solitudine disperata del non credente verso la morte; a Don Giovan­ni viene offerto tre volte di pentirsi, ma per orgoglio rifiuta e sprofonda con al­terigia all’inferno. È una lettura filologi­camente vicina a quella di Da Ponte che, esule a New York e tornato ai Sacramenti, la mise in scena, prima di morire, nella drogheria che gestiva.

Il punto forte dello spettacolo è la sin­tonia tra drammaturgia e concertazio­ne. Stefano Ranzani è un apprezzato concertatore di lavori della seconda metà dell’Ottocento e della prima del Novecento. Alle prese con Mozart, la bacchetta è pesante, i tempi stringati. Si è distanti dalle letture lievi a cui si è usi, ma perfettamente coerenti con il mon­do nebbioso più che notturno che A­mato mostra sul palcoscenico. In breve, un Don Giovanni che più che divertire, fa discutere sui grandi temi metafisici dell’esistenza terrena e della morte.

Tra gli interpreti, alla prima, ottimi Car­los Âlvarez (il Don), Marco Vinco (Le­porello) e Michail Ryssov (il Commen­datore). Buoni Maija Kovaievska (Don­na Elvira), Barbara Bargnesi (Zerlina) e Biagio Pizzuti (Masetto). Diseguali, e con problemi di dizione e di emissione, Ro­cio Ignacio (Donna Anna) e Tomislav Mužek (Don Ottavio).

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A Palermo l’opera di Mozart diretta da Stefano Ranzani, regia di Lorenzo Amato





Una scena del «Don Giovanni»




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