Marionette, che passione!
02 - 04 - 2014Giuseppe Pennisi


Due spettacoli molti differenti: Al festival di Montecarlo – questa trentesima edizione è dedicata Haydn e Skrjabin – l’unico spettacolo presentato nel bellissimo e decoratissimo Teatro dell’Opera (un gioiello Belle Epoque) è Philémon et Baucis di Joseph Haydn, ossia la sola delle tre o quattro opere per marionette del compositore austriaco conservata quasi integralmente. La produzione dei Fratelli Colla e di Europa Galante Il complesso strumentale ed orchestrale guidato da Fabio Biondi, che si è già vista a Siena e ha ottenuto il Premio Abbiati (Oscar della lirica), è una favola delicata di amore che dura due lunghe vite e che con una “trasformazione” dei due anziani protagonisti in alberi avvinghiati l’uno all’altro continuerà per secoli anche dopo la fine della loro esistenza umana.
L’opera è nel repertorio dei Colla ma si rivedrà presto in Italia, forse in uno dei Teatri di Corte dei Palazzi dei Borbone. Perfetta l’intesa tra marionettisti, complesso musicale e voci (Ferdinand von Bothmer, Krystiam Adam, Cristiana Arcari e Gemma Bertagnolli). L’opera è stata molto applaudita dal pubblico internazionale di Montecarlo.
Molto differente “I Promessi Sposi” in scena al Teatro Vittoria a Roma. E’ uno “spettacolo popolare” che riassume abbastanza fedelmente il capolavoro del Manzoni. La sera della prima il pubblico era per lo più familiare. La compagnia Colla ne presentò una prima edizione nel 1879. La nuova edizione a cura di Eugenio Monti Colla, ha rivisitato il testo di Carlo II Colla inserendo le pagine più interessanti tratte dall’omonima opera di Amilcare Ponchielli, la cui azione drammaturgica aveva tradito senza mezze misure la trama del romanzo manzoniano eliminando episodi e personaggi salienti. Ne è nato uno spettacolo che alterna parti mimate a parti cantate e recitate (così come la tradizione ottocentesca del melodramma per marionette aveva creato nel suo compito di mass-media per la società dell’epoca.
La parte musicale è stata trascritta per un organico di sei professori d’orchestra e quattro cantanti. Tra le voci Giuseppe Filianoti, molto giovane quando venne fatta la registrazione ed ora uno dei tenori più apprezzati sulla scena internazionale, interpreta Renzo. Lo affiancano il soprano Alessandra Molinari, il mezzo soprano Luisa Mauro, ed il baritono Nicolò Rigano
Insieme ad una accurata tecnica di animazione, lo spettacolo presenta grandi scene di massa come il saccheggio al forno delle Grucce, la processione, la calata dei Lanzichenecchi ed il Lazzaretto nelle quali agiscono più di duecento attori di legno secondo la tradizione che ha consacrato il successo della Carlo Colla e Figli durante la sua centenaria attività teatrale. E’ un “colossal” che dura poco più di due ore (intervallo compreso) . Dimostra come di questi tempi il “grand opéra padano” di fine Ottocento (ossia dei tentavi fatti di fondere il melodramma verdiano con il grande spettacolo operistico francese da autori di Boito, Gomes, Marchetti , Ponchielli, Rossi) può essere messo in scena solo dalle marionette. Lo aveva ben capito Giancarlo Menotti che invitata le marionette Colla ogni al festival dei Due Mondi a Spoleto.
Chi ha letto questo ha letto anche:
I Troiani tornano alla Scala 29 - 03 - 2014 Giuseppe Pennisi
La tragedia fiorentina di Zemlinsky 26 - 03 - 2014 Giuseppe Pennisi
Nessun commento:
Posta un commento