MAGGIO FIORENTINO/ Il Festival sta per sbocciare: sarà vera "svolta"?
Giuseppe Pennisi
venerdì 13 aprile 2012
Il Maggio Musicale Fiorentino
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Il Maggio Musicale Fiorentino è a una svolta grazie ad un Sovrintendente giovane, ingegnere e di genere femminile. Ciò conferma una convinzione maturata quando ero in Banca Mondiale dal lontano 1968 al 1986; allora, erano poche gli ingegneri di genere femminile che andassero a lavorare per un’organizzazione internazionale che li costringeva a viaggiare per tutto il mondo diversi mesi l’anno; erano, però, i più bravi specialmente nel “troubles shooting” (risolvere problemi). Mi è stata confermata quando ho curato la parte economica di un master in management a Palermo: le allieve donne, in buona parte laureate in ingegneria, hanno fatto una carriera brillante (una è partner di una società internazionale di consulenza, un’altra a capo del sistema idrico dell’Etna), di quelli di genere maschile soltanto uno – un avvocato – ha eccelso.
Il Maggio Musicale sembrava giunto all’olio santo quando lo ha preso in mano una giovane laureata in ingegneria del Politecnico. Il programma annunciato per il 2012 è quello di una svolta: un forte aumento di contributi di soci privati (pure loro in incremento); una vasta gamma di abbonamenti (in modo che ciascuno possa scegliere il migliore); un sistema di question time, al termine degli spettacoli, per coinvolgere il pubblico; un programma speciale per attirare i giovani; il ritorno della prosa, accanto alla musica, nell’offerta del Festival.
Accanto a questi aspetti organizzativi, 90 eventi in 5 settimane (38 giorni); tutti i giorni un’offerta musicale; 200 ospiti, 42 istituzioni e 23 luoghi coinvolti a Firenze; 6 prime assolute; 2 prime italiane, sempre più spazio alla musica contemporanea, con la pima assoluta di Silvia Colasanti e numerosi appuntamenti insieme a Fabbrica Europa, Tempo Reale, all’ORT, Contempoartensemble, l’Homme Armé, e molto di più, il grande Barocco con Fabio Biondi che dirige l’Israel in Egypt HWV 54 di Georg Friedrich Händel - apertura alle collaborazioni con istituzioni culturali cittadine: il Maggio si allarga in città e avvia l’iniziativa MAGGIO nel CHIOSTRO, presso il chiostro di San Lorenzo,un ponte culturale che lega Firenze al Sud America; Maggio i-TECH con print@home, dirette via streaming, sopratitoli.
Dopo una “lectio magistralis” di Alberto Arbasino e Miguel Rojas Mix, il Maggio viene inaugurato con il nuovo allestimento di un’opera Der Rosekavalier di Richard Strauss le cui protagoniste sono tre donne (una in veste di adolescente) e che scava, come poche altre, nella psicologia. femminile; Zubin Mehta debutta nella concertazione di questo grande lavoro.
E’ di una donna, la giovane compositrice italiana Silvia Colasanti, la seconda opera del Maggio: La metamorfosi ispirata all’omonimo testo di Franz Kafka, pubblicato nel 1915. A dirigere l’Orchestra e il Coro del Maggio Musicale Fiorentino è Marco Angius, che l’anno scorso diresse l’Italia del destino, regia, scene, costumi, luci e ideazione video sono a cura del regista fiorentino Pier’Alli, al suo debutto al Maggio Musicale Fiorentino, il cast annovera Edoardo Lomazzi, Laura Catrani, Gabriella Sborgi, Tiziana Tramonti, Stefano Consolini, Daniele Zanfardino, Roberto Abbondanza, Michael Leibundgut.
Ed è pure sulla forza delle donne lo spettacolo sui due capolavori del compositore ungherese Bela Bartók Il mandarino meraviglioso (iniziato nel 1918 e rappresentato per la prima volta nel 1926) e Il Castello del Duca Barbabl (la cui prima stesura risale al 1911 e poi eseguito nel 1918) diretti da Zsolt Hamar,- una co-produzione con il Saito Kinen Festival, con la regia e coreografia di Jo Kanamori.
Questi non sono che cenni; il menu è ricchissimo. Per saperne di più si vada dal Prof. Google o direttamente a sito ufficiale del Maggio.
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