InScena
A Bologna sono in scena i tormenti di Jacob Lenz
di Giuseppe Pennisi
Per i 60 anni di Wolfang Rihm, uno dei compositori tedeschi più noti, il Teatro Comunale di Bologna propone l'opera da camera Jakob Lenz, composta a 25 anni per l'Opera di Amburgo e diventata un grande successo in Europa e negli Usa. In Italia ha debuttato nel 1988 ad Alessandria. Il lavoro si compone di 13 quadri e vede in scena tre solisti (un tenore, un basso e un baritono), un coro madrigalistico di sei voci e un piccolo complesso strumentale.
La produzione (regia e scene di Henning Brockhouse, costumi di Giancarlo Collis, concertazione di Marco Angius) ha debuttato il 30 marzo al Teatro Rossini di Lugo di Romagna ed è in scena a Bologna fino al 15 aprile. Lenz, drammaturgo e poeta tedesco, amico di Goethe, era un artista con un animo entusiasta e cupo al tempo stesso, e morì misteriosamente in una foresta del Baltico. Georg Büchner ne trasse una novella in cui Lenz viene visto come una giovane vita che distrugge se stessa. Nel lavoro di Rihm, è, invece, la vittima di una società che, non comprendendolo, lo porta alla follia e alla morte. Il linguaggio musicale si riallaccia allo Schönberg espressionista e all'articolazione in scene concentriche di Berg, collegate da interludi strumentali e caratterizzate dal recupero di forme classiche come il corale, il Ländler, la Sarabanda, il Lied. Buoni i tre interpreti, Thomas Möwes, Markus Hollop e Daniel Kirch, i sei madrigalisti e il piccolo ensemble orchestrale. (riproduzione riservata)
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