In scena a Bologna fino al 15 aprile. Il 6 giugno al Nuovo Teatro dell’Opera di Firenze
I 60 anni di Wolfgang Rihm
Giuseppe Pennisi
Uno dei maggiori compositori contemporanei, Wolfgang Rihm, ha compiuto 60 anni poche settimane fa.
Come regalo per il genetliaco, il Teatro Comunale di Bologna gli offre l’“opera da camera” Jakob Lenz, composta a 25 anni per l’Opera di Amburgo e subito diventata un grande successo in Europa e negli Usa.
In Italia ha debuttato nel 1988 ad Alessandria e si è vista in diversi teatri (ad esempio, a Macerata nel 2007). Tredici quadri in 75 minuti con tre solisti (un tenore, un basso e un baritono), un coro madrigalistico di sei voci e un piccolo complesso strumentale. La produzione (regia e scene di Henning Brockhouse, costumi di Giancarlo Collis, concertazione di Marco Angius) ha debuttato il 30 marzo al Teatro Rossini di Lugo di Romagna (una piccola sala, perfetta per questo genere di lavori) ed è in scena a Bologna fino al 15 aprile. Lenz è stato un drammaturgo e poeta tedesco, amico di Goethe, che passava da entusiasmi a depressione (oggi si parlerebbe di schizofrenia) e che morì misteriosamente in una foresta del Baltico. Ne trasse una novella Georg Büchner in cui Lenz viene visto come una giovane vita che distrugge se stessa.
Nel lavoro di Rihm, Lenz è, invece, la vittima di una società che, non comprendendolo, lo porta alla follia e alla morte. Il linguaggio musicale si riallaccia allo Schönberg espressionista e all’articolazione in scene concentriche di Berg, collegate da interludi strumentali e caratterizzate dal recupero di forme classiche come il corale, il Ländler, la Sarabanda, il Lied. Jakob Lenz regge bene al passare degli anni. Non riempie le sale, ma vi porta pubblico giovane e piace anche grazie ai tre interpreti (Thomas Möwes, Markus Hollop, Daniel Kirch), ai sei madrigalisti e al piccolo ensemble orchestrale.
Poche settimane dopo i 60 anni di Wolfgang Rihm verranno celebrati mercoledì 6 giugno al Nuovo Teatro dell’Opera di Firenze con l’Orchestra della Toscana, diretta da Daniel Kawka, che, con il baritono Leigh Melrose eseguirà la prima italiana di Der Maler träumt per baritono e orchestra; seguirà un’altra prima italiana Pelleas und Melisande op. 5 di Arnold Schönberg, versione per orchestra da camera di Cliff Colnot.
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